Riceviamo e pubblichiamo - Il 1 maggio è per Rifondazione comunista la festa dei lavoratori, di tutti i lavoratori.
Le pesanti controriforme attuate dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno prodotto la sostanziale frantumazione del mercato del lavoro e la diffusione del precariato.
Oggi, avere un contratto a tempo indeterminato è da considerarsi un fenomeno insolito, anzi per usare una terminologia in voga, “atipico”.
Il primo obiettivo per noi è la ricomposizione e l’unità del mondo del lavoro dipendente, superando una volta per tutte le molteplici modalità con cui può avvenire il rapporto di lavoro, che hanno reso i lavoratori più deboli e maggiormente ricattabili, anche grazie alla legge Biagi e alle sue conseguenti applicazioni.
I lavoratori sono tali se la loro dignità non viene calpestata e umiliata da vergognosi contratti imposti dalle controparti e accettati da sindacati compiacenti; i lavoratori hanno tutto il diritto a veder rispettati i valori in cui credono e per cui si sono battuti, senza timore e sfidando le discriminazioni organizzate dal padronato.
Ecco perché diciamo con forza: giù le mani dalla nostra festa, giù le mani dal 1 maggio!
Contro chi sta dalla parte dei registratori di cassa, noi stiamo da quella delle cassiere, contro chi persegue esclusivamente il profitto, noi esigiamo la qualità della vita e continueremo a batterci contro chi, puntando soltanto al “fenomeno commerciale”, vuole ricondurre ogni aspetto del vivere a consumo di merce.
Perché resti una festa viva, viva il primo maggio!
Michela Ciprini
Segretaria del circolo di Viterbo di Rifondazione comunista
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