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In centinaia per la manifestazione a Roma
Emergency in piazza contro la guerra
Viterbo - 2 aprile 2011 - ore 18,45


Il logo di Emergency
- Emergency in piazza contro la guerra.

"La guerra non si può umanizzare, si può solo abolire". La frase di Albert Einstein è diventata lo slogan della manifestazione pacifista indetta da Emergency.

Centinaia di persone, bandiere arcobaleno alla mano, si sono riversate, questo pomeriggio, a piazza Navona per ribadire il loro no alla guerra. Civili, ma anche rappresentanze di Sel, Fiom Cgil e, naturalmente, Emergency.

Sul palco si sono alternati gli interventi di artisti, politici e intellettuali, tutti contrari alla guerra, a ogni forma di violenza e di violazione dell'articolo 11 della Costituzione. Tra i tanti, presentati dal presidente di Emergency Cecilia Strada, Vauro, Dario Vergassola, Moni Ovadia, Andrea Rivera e Oliviero Diliberto.

Dal proprio sito web, intanto, Emergency ha lanciato il proprio appello no-war, sottoscrivibile online, riprendendo le parole della Costituzione: "L'Italia ripudia le guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".

"Ancora una volta - si legge, ancora, nell'appello - i governanti hanno scelto la guerra. Gheddafi ha scelto la guerra contro i propri cittadini e i migranti che attraversano la Libia. E il nostro Paese ha scelto la guerra 'contro Gheddafi': ci viene presentata, ancora una volta, come umanitaria, inevitabile, necessaria. Nessuna guerra può essere umanitaria, inevitabile e necessaria. La guerra è sempre una scelta, non una necessità".

Tra i primi firmatari: Gino Strada, Luigi Ciotti, Valeria Solarino, Renzo Piano, Riccardo Scamarcio, Carlo Rubbia e Massimiliano Fuksas.


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