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Tarquinia - Sel interviene sull'eventuale arrivo dei profughi
Evitiamo atteggiamenti xenofobi
Viterbo - 2 aprile 2011 - ore 11,00


Riceiviamo e pubblichiamo - Evitiamo di avere atteggiamenti xenofobi garantendo ai flussi migratori un modello organico e adeguato per l'accoglienza, la solidarietà e l'assistenza necessari per l'emergenza che si sta profilando.

Vanno rispettati i diritti dei profughi ma anche quelli delle popolazioni che li ospitano, garantendo la tutela della salute e l'ordine pubblico. Ogni persona deve sperare, sulla base della legislazione vigente, di vedersi attivate le procedure per il riconoscimento del diritto d'asilo.

Solo dopo aver verificato la storia personale dell'interessato si può procedere, se ve ne sono i presupposti, all'espulsione. Anche i respingimenti forzosi sono vietati dalle leggi in vigore e sono ribaditi dalla stessa Ue.

L'obiettivo da perseguire, dunque, è di costruire un modello di accoglienza che tenga conto dell'esigenza di fornire assistenza ai profughi, senza creare tensioni sociali sul territorio. Una tendopoli con centinaia e centinaia di profughi in un campo all'aperto, senza nessun tipo di servizio igienico-sanitario, è una follia.

Il governo deve uscire dall'ambiguità che rischia di penalizzare prima di tutto gli stranieri stessi. Il Nord Africa brucia e non possiamo creare a Tarquinia un imbuto di reclusione dove i diritti vacilleranno. Nello spirito di accoglienza ci devono esserci rassicurazioni sul rispetto dei diritti in un luogo dove un numero adeguato di profughi può trovare la giusta ospitalità.

Ma per il governo sono parole al vento. Il sano principio dovrebbe rimanere la distribuzione omogenea e proporzionata fra tutte le Regioni ma dove è il piano, il coinvolgimento dei territori, il rispetto di una regione, dove sono le garanzie sulla non violazione dei diritti umani. I profughi non devono diventare un fardello, un fastidio.

Tra questi ragazzi ci sono storie, drammi, e tutti abbiamo simpatizzato per loro mentre rischiavano la vita per la conquista della loro democrazia. Sono momenti in cui ci giochiamo l'idea di noi stessi.

Giovanni Leoni
Coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà di Tarquinia


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