Riceviamo e pubblichiamo - Continua la programmazione degli appuntamenti con Resist.
Violenza politica, rivoluzioni mancate, aspirazioni di cambiamento tramutate in governi che hanno disilluso sistematicamente le volontà di cambiamento. Ancora oggi in Italia ci si scontra perfino sulla memoria storica della Liberazione dal nazifascismo.
Con Resist VII edizione alcune tappe della storia d’Italia verranno ripercorse attraverso incontri, filmati, mostre e spettacoli: dal Risorgimento fino alla Liberazione e agli anni Settanta, da Genova 2001 fino ad oggi, attraverso i momenti più controversi e problematici della Storia d’Italia.
Sabato 30 aprile alle 18 si inaugura la mostra Italian history X “150 anni di rivoluzioni mancate” a cura di Marco Trulli e con l’allestimento di Stefano D’Alessandro.
Una mostra che sviluppa diversi livelli di analisi della storia d’Italia, una storia conflittuale, di saccheggi e dittature ma anche di resistenza, di utopie irrealizzate e di volti, tanti volti, corpi cancellati, rimossi, misconosciuti, volti che denunciano la parte irrisolta del nostro presente.
In esposizione: Adalberto Abbate, Pasquale Altieri, Emiliano Coletta, Costabile, Michele d'Agostino, Fedra, Pasquale Gadaleta, Xavier Frederic Liver, Lino Strangis, Osvaldo Tiberti, Nicoletta Braga, Mauro Folci, Massimo Mazzone, Alberto Zanazzo.
Il progetto offre la visione di differenti artisti che mettono in questione direttamente e indirettamente il tema della nascita dello Stato italiano nell'anno delle sue celebrazioni, l'identità nazionale malintesa, riflettendo sull’immaginario italiano, sulle aspirazioni al cambiamento costantemente deluse nel corso di questi primi 150 anni, sul desiderio di rinnovamento a volte chiamato rivolta espresso ciclicamente da migliaia di giovani, non solo nei lontani anni '70 o '90 ma anche nelle ultime manifestazioni studentesche del dicembre scorso, mentre il paesaggio naturale culturale e sociale della Penisola, continua a sopportare inaudite distruzioni.
Dai volti delle banditesse lucane di Gadaleta alla spedizione dei mille di Liver fino ai fratelli Cervi di Pasquale Altieri, passando per gli strumenti della rivolta di Adalberto Abbate e ancora, dalle gru di d'Agostino agli interventi pasoliniani (città d'acqua e di petrolio e Porcile) di Tiberti e Fedra fino a definire prese di posizione politica espresse nelle tre pubblicazioni: Rex Lef Lex (Braga, Folci, Mazzone, Zanazzo), la nascita della repubblica di Coletta e ne riparliamo nel 2161 di Costabile, le opere esposte costruiscono un percorso che ci parla del nostro Paese, e di quanta violenza sia servita a pochi, per trasformare il sogno repubblicano di Pisacane e di Mazzini nell'incubo per molti.
Dalla Repubblica Romana alle guerre coloniali passano una manciata di anni, le lotte per la nostra libertà da potenze straniere si infangano in Abissinia e Libia e poi la Grande guerra, il Fascismo, le Leggi Razziali, i disastri della Seconda guerra Mondiale, Salò, infine la Repubblica, fondata sul lavoro. Fu la volta del Boom economico, della cementificazione, della ricostruzione nazionalpopolare dell'universo e di molti altri boom successivi, altri bang, e decine di migliaia di morti bianche, così abbiamo avuto Gladio e le stragi impunite e mai rivendicate, fino al riflusso televisivo degli anni '80, abbiamo avuto generazioni perse, occasioni perse, e Pasolini incazzato gridare al vento, per finire a sua volta ammazzato mentre scrive Petrolio.
Oggi, davanti alle carrette del mare, alle stragi annunciate, davanti al neocolonialismo, davanti a una crisi di culturale e identitaria senza precedenti, assistiamo al rinascere del militarismo, allo sciovinismo, al razzismo, imbandierato in un tricolore che non merita questi alfieri.
Questa è forse la vera italia capovolta preconizzata da Fabro, quella della violenza di Stato, espressa e latente che getta la penisola in un ampio cono d’ombra.
Il titolo della mostra parafrasa il titolo del film di American history X di Tony Kaye del 1998.
Sempre sabato 30 aprile alle 21.30 lo spettacolo del teatro delle Condizioni avverse “Sangue dal naso [Scuola Diaz – Genova 2001]. Uno spettacolo del giovane attore e drammaturgo Andrea Maurizi. Un viaggio dettagliato, una narrazione serrata e documentata dei fatti del luglio 2001.
La narrazione dei fatti parte da lunedì 16 luglio 2001 e termina domenica 22 luglio 2001, con particolare attenzione alle giornate di venerdì e sabato.
Andrea Maurizi veste i panni di numerosi personaggi che sono stati protagonisti di quelle giornate del luglio 2001 a Genova.
I personaggi scelti sono soprattutto figure legate al potere, al mantenimento dell'ordine e alle perizie.
Senza giudicarli mostra le loro idee e le loro convinzioni, mettendole a confronto e svelandone le contraddizioni e i misteri trovando sempre una giustificazione plausibile a tutto, fino al punto di essere comico agli occhi degli spettatori.
La narrazione si intreccia ai ricordi personali dell'attore stesso e al percorso che l'ha spinto a creare questo spettacolo. Lo spettacolo vuole svelare le differenze tra quello che la gente comune sa e quello che le vittime delle violenze raccontano, usando paradossalmente solo le parole contraddittorie del potere e i ragionamenti dell'attore stesso. Non siamo gli scopritori della verità su Genova, ma vogliamo mettere lo spettatore nella condizione di chiedersi: "che cosa è falso di quel che mi hanno detto?".
L’edizione di Resist del 2011 ha il sostegno del Consiglio Regionale del Lazio, ed è realizzata in collaborazione con Aucs, Arci Solidarietà Viterbo, Arci Lesbica Viterbo, Arci Servizio Civile, Anpi Viterbo, Comitato Acqua Pubblica, Ucca, Davide Ghaleb Editore.
Per info sul programma: Sito: festivalresist.blogspot.com
Tel. 0761 333958 Fax 0761.329478 Cell. 393.9211339 mail: culturavt@arci.it
Arci Viterbo
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