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Il duomo di Viterbo |
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Riceviamo e pubblichiamo - Gentile sindaco,
sono una guida turistica di Viterbo che dal 2000 esercita con passione questa professione.
Per la prima volta quest'anno a maggio mi troverò ad accompagnare un gruppo di disabili.
Non è stato facile ottenere la conferma da parte dell'agenzia di Iesi che ha organizzato il tutto ed io, che da anni svolgo questo lavoro e spesso mi occupo anche di organizzare il tour indicando le strutture ricettive, i ristoranti e gli itinerari più idonei, mi sono ritrovata di fronte a diversi ostacoli rendendomi conto di quante barriere architettoniche siano presenti nella mia città.
Il gruppo delle Marche, di circa 20 persone, trascorrerà un'intera giornata a Viterbo ed io, nella stesura del programma, mi sono resa conto che non potrò far visitare loro nessuna chiesa, soprattutto le due più importanti che in genere includo nel giro, San Lorenzo e Santa Rosa.
Potrò far loro ammirare il palazzo papale ma non potrò farli salire oltre la loggia; la casa di santa Rosa non è accessibile, il museo dei Facchini a San Pellegrino idem e tanto altro, per non parlare di come poter passeggiare comodamente per via San Lorenzo e in tante altre vie, tra il
traffico e i clacson delle auto (problema tra l'altro che riguarda tutti gli altri tipi di gruppi).
L'unico accesso possibile sarà quello al Palazzo dei Priori con l'ascensore (salvo la presenza del consiglio comunale, visto che sarà un giorno infrasettimanale).
Non le nego che un altro non indifferente ostacolo è stato quello di trovare un ristorante adatto; nel giro che ho fatto per i vari locali mi sono resa conto come a Viterbo, nonostante credo sia obbligatorio per legge, la maggior parte delle sale non è attrezzata a ricevere tutti i tipi di clientela!
Scrivo a lei con la speranza che, rivolgendomi al primo cittadino di Viterbo, possa capire il mio sfogo e chissà, magari fare qualcosa per poter accogliere nella maniera più naturale possibile un gruppo che come gli altri ha tutto il diritto di fare una gita in una bella città d'Italia e apprezzarne i tesori e perchè no, tornarvi ancora altre volte.
Sarebbe una grande soddisfazione per me, per la città e per il mio gruppo di Iesi.
Loretta Scarino
Guida turistica autorizzata della provincia di Viterbo
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