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Viterbo - L'Anpi critica l'organizzazione di aver sottovalutato i festeggiamenti
Il 25 aprile in mezz'ora
Viterbo - 26 aprile 2011 - ore 11,00


Riceviamo e pubblichiamo
- Un 25 aprile surreale, quello celebrato oggi a Viterbo, come surreale è stata l'intera sua fase preparatoria.

Difatti, forse per la prima volta da quando la festa è stata istituita, quest'anno il nostro Comitato provinciale Anpi non è stato nemmeno convocato alla riunione del Comitato per le celebrazioni, che tradizionalmente si tiene in Prefettura.

Solo da una nostra telefonata all'Ufficio territoriale del Governo, ad una settimana dall'evento, abbiamo appreso che la suddetta riunione si fosse già svolta, in assenza dell'unica associazione che sul territorio rappresenta chi ha lottato per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Sarà un caso? In questa riunione i convenuti avevano deciso di abolire i discorsi pubblici che solitamente si tengono in piazza dei Caduti, con la motivazione della Pasquetta.

Di concerto con l'Arci, e con la solidarietà della Cgil, ci siamo immediatamente mossi per chiedere il suolo pubblico. Una volta ottenuto questo, abbiamo comunicato a Prefettura, Provincia e Questura che avremmo tenuto comunque degli interventi pubblici, compatibilmente con il programma stabilito dal Comitato per le celebrazioni.

Tutto bene. Senonché, stamattina, nella deposizione della corona a Paolo Braccini, abbiamo appreso che tutta la manifestazione, forse l'altro ieri, fosse stata anticipata di mezz'ora rispetto al programma. Con quali motivazioni? E soprattutto: da chi? Perché, poi, la nostra associazione non ne è stata informata? Attendiamo delle risposte.

L'anticipo ha ovviamente impedito a molti cittadini di partecipare alla deposizione della corona d'alloro al martire antifascista viterbese, torturato in via Tasso e fucilato a forte Bravetta, Mariano Buratti. Un inspiegabile mordi e fuggi, proprio nel 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, in un momento di grave crisi istituzionale e politica del Paese.

Le autorità civili viterbesi, pur rappresentando un territorio che annovera, tra gli altri, ben tredici martiri alle fosse Ardeatine, ritengono plausibile disertare i tradizionali discorsi di chiusura delle celebrazioni di questa fondamentale giornata.

Noi, affiancati da Arci e Cgil, e con il contributo estemporaneo del vicesindaco di Corchiano (Comune virtuoso) Livio Martini, abbiamo inteso comunque condividere e festeggiare con la popolazione viterbese la festa della Liberazione, tramite comizi e musica in piazza dei Caduti.

Auspichiamo che per il prossimo anno le istituzioni che la lotta di Liberazione ha contribuito a fondare, abbiano rispetto per chi oggi di quella lotta rappresenta i valori costituzionali, e cioè l'Anpi.

Silvio Antonini
Giuliano Calisti
Comitato provinciale Anpi Viterbo


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