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Miranda Perinelli |
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Riceviamo e pubblichiamo - L’incredibile maratona del 25 aprile di quest’anno a Viterbo è sembrata una festa celebrata a metà. Soprattutto per la fretta, quasi fosse un ingombro.
Questa è stata la percezione di chi, arrivato all’ora stabilita, si è ritrovato a non aver potuto partecipare né al corteo di sempre, né alla deposizione della corona al Sacrario.
La motivazione è stata la coincidenza della Pasquetta o del lunedì dell’Angelo? Forse.
L’altra versione è la concomitanza con la campagna elettorale? Ma che ci azzecca il 25 aprile non è una manifestazione politica, tant’è che è stata sempre celebrata in modo trasversale e dunque di tutti. Quindi questi eventi non configgono.
Il dubbio , tra i presenti e non solo, è sembrato proprio che si volesse ridimensionare il valore del 25 aprile festa della liberazione dal fascismo, adeguandosi ai tempi duri per la democrazia e in tempi di revisionismo storico e di inchieste parlamentari sulla violenza di quegli anni o di manipolazione della carta costituzionale.
Mi auguro che l’anno prossimo e gli altri che verranno, non accada, perché se così fosse c’è l’impegno fina da ora che il 25 aprile comunque continuerà a vivere.
Miranda Perinelli
Segretario provinciale Cgil
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