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Viterbo - Corteo lampo per la festa della Liberazione - Il centrosinistra polemizza con Comune e Provincia - Fotocronaca
25 aprile con rito abbreviato
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 25 aprile 2011 - ore 13,00


Le immagini della manifestazione per il 25 aprile
Il deputato del Pd Ugo Sposetti e la segretaria della Cgil Miranda Perinelli
Mirco Luzi e Andrea Egidi
Il presidente dell'Arci Marco Trulli
Alvaro Ricci e Linda Natalini
- 25 aprile con il rito abbreviato. A Viterbo cerimonia da record, in gran velocità, anticipata di mezz'ora e neanche concordata con l'Anpi. Perché sarà pure il 25 aprile, ma è anche Pasquetta.

Così le istituzioni, per evitare che il cestino da pic nic si raffreddasse, hanno accelerato i tempi. Il programma iniziale con l'Anpi prevedeva il raduno al Sacrario alle 10,30. Modificato e spostato in dietro di mezz'ora. Ma alle 10 era già tutto finito. Buona Pasquetta a tutti. Tranne a quei viterbesi che hanno atteso invano lungo il percorso di partecipare alla manifestazione.

Un nutrito gruppo era in via Carletti per la deposizione della corona. Tra loro anche l'onorevole Pd Ugo Sposetti. Uno pratico di certe cerimonie, anche per averle organizzate direttamente.

“Alle 9,37 – ricorda Sposetti – ero li con altre persone, non vedendo nulla mi sono detto, strano. Il corteo è in ritardo?”. Altro che ritardo, in largo anticipo, bello che passato.

“Mai successa una cosa simile – ricorda il parlamentare Pd – di solito a San Sisto si attende sempre che si raduni gente, quindi si parte. Questa cerimonia non è un atto burocratico, è un momento in cui le autorità civili e militari s'incontrano per sfilare insieme”.

E' rimasto basito? “No – continua Sposetti – sono amareggiato. Se si anticipa senza avvertire, non viene nessuno. In tanti anni a Viterbo, questa è la prima volta in cui mi capita di non assistere alle celebrazioni”.

Per Comune e Provincia, alla cerimonia lampo tra gli altri c'erano l'assessore Enrico Maria Contardo e il consigliere Antonio Fracassini. “E' sembrato – spiega il vice capogruppo Pd Alvaro Ricci – come se non vedessero l'ora di togliersi il dente. Quasi un obbligo e non il senso istituzionale di celebrare una delle due ricorrenze fondamentali per l'Italia, il 25 aprile e il due giugno”.

Così in piazza sono rimasti Anpi, Arci e Cgil a completare la cerimonia, con letture e canti. Non certo l'immagine di momento che appartiene a tutti.

“Le istituzioni hanno disertato – spiega Marco Trulli dell'Arci – noi riempiamo il vuoto istituzionale”. Chi è riuscito a seguire il corteo con le autorità ha il fiato corto. “Non si riusciva a stare dietro – ricorda Daniela Bizzarri – andavano di corsa”.

Del resto: “Per vedere la cerimonia in tv – ci scherza su Marco Prestininzi, ex consigliere comunale – servirebbe la moviola”. Forse per colpa del fiatone: “Nessuno che parla o che pronunci un discorso – spiega la consigliera Pd Linda Natalini – non si è mai visto”. Motivazione ufficiale, c'è la campagna elettorale. Non troppo convincente.

“Per come è stata gestita – spiega il segretario provinciale Pd Andrea Egidi – è stata portata avanti con sofferenza, sopratutto per come frettolosamente si è conclusa. In trenta minuti tutto finito. La gente è rimasta spiazzata. Questa è una giornata che deve appartenere a tutti”.

Pare che l'anticipo di programma sia stato concordato nel tavolo istituzionale e comunicato via sms ed email. Ovviamente ai diretti interessati e nemmeno a tutti.

“L'assenza delle istituzioni – osserva Giuliano Calisti dell'Anpi – è grave, ma evidentemente non hanno nulla da dire ai viterbesi”.


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