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Il falco e le poiane avvelenati
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Riceviamo e pubblichiamo - Con la presente si richiede una precisazione in merito al grave episodio di avvelenamento di specie animali protette avvenuto a Valentano.
In primo luogo, i ritrovamenti sono stati effettuati dal personale guardiaparco, dal personale tecnico naturalista e in presenza del direttore della riserva naturale Selva del Lamone e non dalla polizia provinciale.
Il personale della riserva era impegnato in attività di monitoraggio di specie floro-faunistiche nell'ambito della zona di protezione speciale (Zps) del lago di Mezzano (attività di cui siamo investiti in ottemperanza della dgr 457/2007 - delibera di giunta regionale del Lazio).
La polizia provinciale è stata avvertita da noi in seguito per attivare le procedure giudiziarie.
Non si tratta quindi di fatti avvenuti all'interno della riserva naturale del Lamone (Farnese), ma in un'area posta addirittura in un altro comune (Valentano) al limite della Zps di Mezzano, sul perimetro dell'azienda faunistico-venatoria Mezzano.
La Selva del Lamone è attentamente vigilata dal corpo di polizia giudiziaria afferente ai guardiaparco regionali in organico presso la riserva.
Proprio per questo sistema di tutela attiva nella riserva naturale Selva del Lamone non sono mai stati registrati casi di avvelenamento ai danni della fauna selvatica.
Diego Mantero
Direttore riserva naturale Selva del Lamone - Farnese
La Polizia provinciale ha rinvenuto le carcasse dei rapaci e i resti di bocconi avvelenati nella riserva del Lamone
Trovati morti due poiane e un falco
Viterbo - 19 aprile 2011 - ore 14,00
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