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L'assessore Paolo Bianchini
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Riceviamo e pubblichiamo - In qualità di assessore al Lavoro voglio intervenire nella discussione sulla vertenza precari, facendo presente alcune questioni di cui non si è ancora parlato ma che servono a evidenziare come oggi, al contrario del passato, su questa vicenda non sia stato fatto alcun movimento poco chiaro.
Coerenza e onestà intellettuale avrebbero voluto, infatti, che quei sindacati che adesso accusano l’amministrazione Meroi di aver messo in atto “trame oscure”, nel 2005, quando si insediò l’amministrazione Mazzoli, si fossero occupati anche di un nutrito numero di personale precario che fu messo alla porta senza mezzi termini dalla giunta di centrosinistra.
Tutto passò sotto silenzio senza che nessuno, in primis i sindacati, si preoccupasse del destino di quelle persone, che furono mandate via senza scrupolo alcuno solo perché non vicine alle posizioni politiche e partitiche dell’esecutivo Mazzoli, e immediatamente sostituite con altro personale di comprovata fedeltà al centrosinistra.
Va fatto presente, inoltre, che la situazione economica e finanziaria dell’Ente allora non era certo difficile e complicata come quella attuale: le risorse per evitare che si perdessero posti di lavoro nel 2005 c’erano. Ma in quel caso sì che si preferì operare una sostituzione di lavoratori in base non al merito, all’esperienza e alle competenze di ciascun precario, ma a questioni ideologiche e di appartenenza!
Appare assai grottesco, quindi, che alcuni sindacati oggi si ergano a difensori dei lavoratori, quando sei anni fa non mossero un dito e non dissero una sola parola per tutelare chi fu mandato via da Mazzoli e dal centrosinistra.
Ora che questa amministrazione ha intrapreso un percorso trasparente, serio, pulito, basato su criteri assolutamente condivisi anche dall’opposizione, ponendo una questione etica e cercando con tutta la sensibilità possibile una soluzione per stabilizzare anche chi proveniva dalle segreterie politiche della precedente giunta, arrivano a frotte critiche strumentali.
Sorvolando sulla legittimità di assunzioni effettuate a poche ore dal voto che ha visto il centrodestra tornare alla guida di questo ente, voglio infine ricordare ai sindacati che hanno voluto mettere a tutti i costi in dubbio la limpidezza del nostro operato, che i lavoratori mandati via da Mazzoli e dai suoi alleati nel 2005 rappresentano un numero assai superiore rispetto ai dodici che, dopo un’accurata e trasparente selezione, sono al momento rimasti fuori dalla graduatoria dei riconfermati, ma per i quali ci siamo comunque pubblicamente impegnati a trovare una soluzione alternativa.
Paolo Bianchini
Assessore al Lavoro della Provincia di Viterbo
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