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Il giardino di Villa Lante nel film di Nanni Moretti
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Peter Boom nelle vesti di cardinale in secondo piano dietro ai primi due attori
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Peter Boom
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- Il parco di Villa Lante come scenario e Peter Boom nel cast.
C'è un po' di Tuscia nel nuovo film di Nanni Moretti, o meglio, c'è un po' di Bagnaia.
Il celebre giardino all'italiana della frazione viterbese, con tanto di siepi, fontane e giochi d'acqua fa infatti da cornice ad alcune scene della pellicola “Habemus papam”, mentre l'attore, doppiatore e cantante Peter Boom veste i panni di un cardinale della cerchia vaticana.
Il film, tra il provocatorio e il rivoluzionario, cerca di dare una nuova immagine della Santa Sede. Dai cardinali che organizzano un torneo di pallavolo e che si interessano poco o niente di religione, fino alla figura di un papa, molto, anzi troppo umano.
Un papa che non si sente all'altezza del suo ruolo e che scardina tutti i luoghi comuni della sua stessa figura. Non appena eletto al soglio di Pietro teme di non essere all'altezza. Ha paura. Si sente perso e fugge dai suoi appartamenti per mescolarsi tra la “gente comune”.
In questo film, denso di significati e di problemi esistenziali che possono aggredire anche una figura “onnipotente” come il pontefice, gli scenari hanno una parte non indifferente.
San Pietro la cappella Sistina (ricostruita a a Cinecità) e tutta la città del Vaticano, ma anche, appunto, Bagnaia. Il parco di Villa Lante, con la fontana dei Quattro Mori, i labirinti di siepi e le due palazzine gemelle, si scorgono più di una volta nel film.
Il papa vi passeggia sconsolato mentre riflette sulla sua crisi interiore e i plotoni di guardie svizzere vi marciano durante l'addestramento. L'antica riserva di caccia del cardinale Lante della Rovere rivive di nuovo qualche attimo di gloria trasformandosi in giardino papale.
E poi c'è Peter Boom, anche lui bagnaiolo di adozione, nel ruolo di un cardinale australiano, preoccupato più per un torneo di pallavolo che per il futuro della religione cattolica. Una recitazione degna di nota.
L'artista, olandese di origini, ma ormai residente nella Tuscia da molti anni, dà il meglio di sé nella pellicola e la sua parte, seppur non principale, riesce a bucare lo schermo e ad attirare l'attenzione degli spettatori.
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