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Il vescovo Lino Fumagalli
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Riceviamo e pubblichiamo - Sarà il vescovo di Viterbo, Lino Fumagalli, quest’anno per la prima volta nella storia del piccolo borgo di Latera, a officiare la processione del venerdì Santo, una fra le più antiche e suggestive della provincia di Viterbo.
Con il vescovo Lino, parteciperanno anche quindici cavalieri del sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio con il suo delegato per la Tuscia e Sabina Roberto Saccarello.
A differenza di altri paesi della Tuscia, Latera, oltre ala processione del venerdì santo di unica e rara bellezza, conserva anche un rituale molto antico che accompagna i giorni del triduo santo, giorni di alto valore spirituale per la Chiesa Cattolica tanto da essere considerati i più importanti dell'intero anno liturgico.
Il triduo santo (giovedì, venerdì e sabato santo) si apre con la messa in "coena domini" (giovedì santo) e prosegue poi per tutta la notte con la veglia all'altare della reposizione chiamato impropriamente dai lateresi santo sepolcro, adornato di vasi con il grano del sepolcro.
Un grano di colore verde quasi fluorescente perché fatto germogliare nel buio della cantina. Al termine della settimana santa questo grano, in segno di benedizione verra' sparso nei campi.
A fare da protagonista in questa notte sono ancora una volta i canti tradizionali questa volta intonati ed eseguite dalle sole donne che accompagnano la processione della Desolata prima dell'alba del venerdì santo (3.30 del mattino, chiamata anche "pianto della desolata").
Il trasporto dell'immagine della Madonna addolorata per le ripide e buie vie del paese, rievoca infatti il pianto della Madonna in cerca del figlio Gesù.
Il venerdi santo è caratterizzato dalla liturgia della Passione che rappresenta il momento culminante della storia della salvezza in cui Cristo, “obbediente al Padre fino alla morte di Croce”, consegna lo Spirito e attua il mistero della Redenzione necessario all’umanità, ancora oggi colpita dal disordine e dal peccato.
Durante la liturgia in collegiata, in concomitanza con la condanna e la morte di Cristo, hanno luogo gli "Scrialesi" da Kyrie eleison (Signore Pietà), (alle 15 del venerdì santo) che rievocano la flagellazione di Gesù. I bambini, (un tempo gli adulti) colpiscono il sagrato della Chiesa Collegiata con cortecce verdi di castagno emanando scoppi forti e violenti a ricordo delle frustate del Centurione e dei soldati romani.
Alla sera del Venerdì Santo alle 21,30 l’inizio del grande momento che raccoglie a Latera migliaia di fedeli e turisti non solo dalla provincia, ma anche da fuori regione a tal punto da essere una delle rappresentazioni della Passione fra le più belle ed antiche della Tuscia.
Dopo la rappresentazione dei quadri plastici raffiguranti tutto il processo di Pilato, alle 22 per le vie del paese si snoda la solenne processione del Cristo Morto con centinaia di comparse in abito romano fedelmente ricostruiti dagli organizzatori della processione Gino Monelli e Massimo Manni.
In cima al colle denominato montebello che per la serata funge da calvario a luogo la crocifissione spettacolo rievocativo e momento di riflessione e preghiera per tutti.
A cornice della Processione, e a rendere unica e diversa quella di Latera dalle altre del territorio, sono i Canti processionali di tradizione orale del Coro delle Confraternite che da cinque secoli eseguono melodie tramandate da padre in figlio e che quest’anno sono state riconosciute dallo Stato Italino come “Bene sonoro dello Stato Italiano” e le luminarie, insieme alla bara del Cristo Morto, realizzate da secoli dalla Arciconfraternita della Misericordia con armature in ferro e lampioncini in vetro colorati di antichissima fattura e di unica bellezza.
Quest’anno Lino Fumagalli, Vescovo di Viterbo, parteciperà e presiederà la solenne e antica processione.
Diocesi di Viterbo
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