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Federico Grattarola |
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Riceviamo e pubblichiamo - Riconosco come dichiarato già pubblicamente che il percorso intrapreso per risolvere la questione precari rappresenta la sintesi di un lavoro portato avanti trasversalmente e condiviso da tutti.
Noi, come Pd, negli ultimi tempi ci siamo spesi per dare oggettività alla procedura intrapresa insistendo sulla necessità che il trattamento riservato ai lavoratori fosse oggettivamente uguale per tutti per dare il senso di una soluzione scientificamente solida e non frutto di negoziazioni politiche come recita la relazione sul fabbisogno del personale predisposta dall’Università.
Quello che mi lascia perplesso e che ho a più riprese esternato è il numero dei precari che allo stato attuale rimangono fuori perché, mi si dice, di più non si può fare.
Sono convinto che un ulteriore sforzo sia necessario e fattibile e chiedo che la questione “precari” non sia liquidata e archiviata con i legittimi e necessari rientri in servizio dei lavoratori precari che hanno superato la selezione.
E’ necessario mantenere alto il livello di attenzione e analizzare attentamente alcune osservazioni che sono emerse in occasione degli incontri avvenuti e con l’Università e con la commissione personale congiuntamente ai capigruppo e ai rappresentanti sindacali.
In queste occasioni avevo accolto positivamente la disponibilità del presidente Meroi di verificare tutti insieme la eventuale possibilità di estendere il numero dei lavoratori precari che rientravano in servizio nei modi e nei tempi da stabilire e condividere.
Questo per me è un fatto importante e chiedo che non rimanga solo e soltanto una semplice enunciazione ma rappresenti effettivamente una base di discussione fattiva e realista.
Federico Grattarola
Capogruppo Pd in Consiglio Provinciale
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