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Paolo Bianchini
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- La Provincia di Viterbo e l’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali presso il Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’interno del progetto Fei “Rete delle antenne territoriali per la prevenzione e il contrasto della discriminazione razziale”, hanno firmato questa mattina a palazzo Gentili un protocollo per la prevenzione e il contrasto di fenomeni di discriminazione legati a motivi razziali, etnici, nazionali e religiose.
“Abbiamo voluto mettere un punto fermo su un tema attualissimo – dichiara l’assessore alle Politiche sociali dell’ente, Paolo Bianchini -, su un fenomeno che va monitorato costantemente.
Da subito ho capito l’importanza del lavoro svolto dall’Unar, per prevenire la discriminazione in diversi ambienti, a cominciare dalle scuole, puntando alla salvaguardia della socializzazione, dell’interculturalità, e alla diffusione del valore della diversità”.
“Il protocollo firmato oggi delinea linee guida e strategie di promozione e coordinamento dei centri di osservazione – continua -, rafforzandone la governance nell’ambito di una rete di antenne territoriali, con la finalità di fornire alle vittime di discriminazioni strumenti di tutela e assistenza.
Prevede inoltre il coinvolgimento dei consigli territoriali per l’Immigrazione, per implementare e diffondere nel territorio una cultura della non discriminazione”.
“L’Unar sta costituendo una rete nazionale di Centri territoriali antidiscriminazione sulla base di protocolli e accordi operativi con Regioni ed enti locali – dichiara il direttore generale Massimiliano Monnanni, firmatario del protocollo con l’assessore Bianchini -. La costruzione della rete, in particolare nelle regioni Piemonte, Liguria, Toscana e Lazio, rientra nel progetto delle ‘Antenne territoriali per la prevenzione ed il contrasto della discriminazione razziale’, finanziato dal ministero dell’Interno nell’ambito della programmazione 2009 del Fondo Europeo per l’Integrazione.
Obiettivo generale di questa giornata è introdurre il principio di reti tra realtà attive contro le discriminazioni sul territorio provinciale, favorendo la diffusione di conoscenze e competenze uniformi ed estese a più disuguaglianze e alle intersezioni tra esse, nell’ottica della realizzazione della rete antidiscriminazioni nella provincia di Viterbo”.
“Con questo progetto – conclude Bianchini - ci si propone, a partire da una valorizzazione delle migliori esperienze europee e nazionali e dallo stato di attuazione della normativa comunitaria in materia di contrasto alle discriminazioni, di pervenire ad un monitoraggio sistematico delle discriminazioni a livello nazionale e al trattamento locale e nazionale dei casi di discriminazione. L’idea è quella di implementare le azioni già in programma nelle diverse regioni – conclude -, mettendo in rete e promuovendo modelli di centri e osservatori contro le discriminazioni che possano, nei prossimi anni, rilevare a livello territoriale gli eventi di discriminazione su base etnico-razziale”.
All’iniziativa di questa mattina hanno partecipato, oltre all’assessore Bianchini e al direttore generale Monnanni, anche la dottoressa Immacolata Amalfitano, capo di gabinetto della Prefettura di Viterbo e responsabile degli Sportelli immigrazione; la dottoressa Daniela Bizzarri, Consigliera di parità della Provincia di Viterbo; il dottor Vanni Piccolo, referente Unar per il Lazio; la dottoressa Anna Riglioni, coordinatrice del progetto Fei; la dottoressa Rosita D’Angiolella, magistrato Unar.
Alla firma del protocollo è seguito un seminario in cui sono state presentate le strategie integrate contro le discriminazioni che l’Unar e la Provincia di Viterbo stanno mettendo in atto sul territorio, in piena sinergia.
Nella sezione formativa sono stati trattati i temi riguardanti le discriminazioni dirette e indirette, nonché le molestie fondate su orientamento sessuale e identità di genere, razza, origine etnica e nazionalità, religione o credo, età e condizioni di disabilità, con particolare attenzione alla complementarità e alla molteplicità di fenomeni di questo tipo.
Durante l’incontro si è inoltre affrontato il tema delle dinamiche che producono atti discriminatori e, in particolare, il ruolo che in esse giocano stereotipi e pregiudizi.
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