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Viterbo - Le parole di Antonio Filippi, Cgil nazionale
Il governo fa marcia indietro sul nucleare
Viterbo - 19 aprile 2011 - ore 18,00


Riceviamo e pubblichiamo
Antonio Filippi
- Il governo ha deciso di fermare il nucleare presentando un emendamento al Decreto legge omnibus all'esame dell'aula del Senato, con l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari in Italia.

Nel provvedimento si prevede che la strategia energetica nazionale sarà adottata entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Consapevoli che il quorum del referendum di giugno sarebbe stato raggiunto e che la stragrande maggioranza degli italiani sono contrari al nucleare, il governo ha deciso di abrogare le norme per la realizzazione delle centrali nucleari.

Solo poche settimane fa i ministri del governo dichiaravano che tutto andava avanti anche alla luce del disastro in Giappone, poi si è deciso con il decreto legge del 3 marzo u.s. di mettere un tetto per rallentare l'espansione delle energie rinnovabili (fotovoltaico) creando un disastro economico e occupazionale in un settore strategico per l'economia e l'energia.

Ora, dopo che la Germania e molti Stati europei hanno deciso di chiudere le centrali nucleari ed aprire da subito una rapida riconversione energetica in favore delle rinnovabili anche il governo italiano si è adeguato.

Troppa improvvisazione non fa bene all'economia, allo sviluppo, all'occupazione. E' necessario programmare seriamente un nuovo piano energetico nazionale, continua Filippi, che metta al centro le energie rinnovabili, il risparmio e l'efficienza energetica.

Nel piano straordinario dell'efficienza energetica presentato da Confindustria gli effetti delle misure previste produrrebbero da qui al 2020 sul sistema Paese un aumento di produzione pari a 238 mld di euro e un aumento occupazionale di 1.600.00 posti di lavoro in dieci anni.

L'impatto complessivo sul sistema Paese sarebbe di oltre 14 mld di euro. Noi condividiamo queste indicazioni siamo pronti al confronto perché l'Italia ha bisogno di una nuova politica energetica.

Antonio Filippi
responsabile energia della Cgil nazionale,


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