Riceviamo e pubblchiamo - Il governo oggi ha di fatto stoppato il programma che avrebbe previsto la costruzione di nuovi impianti inserendo un emendamento al decreto legge “Omnibus”, attualmente all’esame del Senato.
Modificando l’articolo 5 del decreto, infatti, il governo blocca la “definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.
“Siamo contenti per questo provvedimento – dichiarano i componenti del comitato per il Sì di Viterbo - ma allo stesso tempo, per festeggiare questa grande vittoria, attendiamo il varo definitivo del decreto.”
I timori degli antinuclearisti nascono dal testo dell’emendamento governativo. Infatti, dopo aver definito nel dettaglio i vari punti da abrogare del testo del governo sulla moratoria nucleare per un anno, riafferma che “entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge il Consiglio dei ministri adotta la strategia energetica nazionale nella definizione della quale il Consiglio dei ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione Europea e a livello internazionale in materia di scenari energetici e ambientali”.
“Non vorremmo che fosse semplicemente sospesa la procedura – dichiara il comitato viterbese – per questo confermiamo le manifestazioni del 26 aprile, anniversario dell’incidente di Chenobyl: la mattina a Montalto di Castro per il consiglio comunale straordinario e il pomeriggio per un sit in davanti al palazzo comunale di Viterbo.
Se lo stop alle centrali sarà confermato, trasformeremo questi appuntamenti in altrettanti momenti di festa popolare. In caso contrario proseguiremo nella campagna a favore del Sì al referendum del 12 e 13 giugno.”
Il comitato “vota sì per fermare il nucleare” - Viterbo
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