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Viterbo - Lo scorso venerdì 15 la conferenza sul progetto Cilnia 2000
Un parco archeologico a Poggio Giudio
Viterbo - 19 aprile 2011 - ore 13,45


- Venerdì 15 aprile si è svolta la conferenze "Progetto Cilnia 2000, un parco archeologico suburbano a Poggio Giudio, Viterbo".

All'incontro hanno partecipato la Fondazione Carivit e la Società archeologica viterbese Pro Ferento Onlus.

Il presidente della Fondazione Carivit Francesco Maria Cordelli ha introdotto la conferenza, soffermandosi sull’importanza della cultura e dell’archeologia nel viterbese, del lavoro dei volontari che hanno continuato, nonostante le difficoltà, a proseguire i lavori del costituendo parco archeologico.

Il presidente della Società archeologica viterbese Pro Ferento ha ringraziato gli enti locali, la Banca di Viterbo, la Fondazione Carivit per aver sostenuto l'iniziativa e contribuito all’avanzamento dei lavori al parco, la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale nella persona della direttrice del Museo nazionale etrusco di Rocca Albornoz Valeria D’Atri, presente alla conferenza.

La Pro Ferento, fondata da Luigi Rossi Danielli nel 1906 ha ricominciato la sua attività negli anni 60, grazie all’impegno e la costanza di Paolo Giannini che, con ricognizioni di superficie, scavi e ricerche ha compiuto negli anni scoperte di notevole importanza.

Il presidente ha ringraziato Paolo Giannini per aver ideato il progetto ”Cilnia 2000 un parco archeologico a Poggio Giudio", che i soci della Pro Ferento, negli anni, stanno cercando di portare a compimento.

Paolo Giannini ha quindi illustrato le numerose necropoli presenti nella zona, con numerosi ipogei da lui scoperti e resi fruibili, tra Poggio Giudio e Poggio Giulivo oltre alle aree archeologiche presenti nelle aree limitrofe all’area appena al di fuori di Porta Faul.

Da queste scoperte è nata l’idea di un parco archeologico, da rendere visitabile al pubblico viterbese, posizionato a circa 100 metri dalla cinta muraria e con ricadute turistiche di notevole interesse.

Pasquale Marino, archeologo, ha poi illustrato la tipologia del parco archeologico, del tipo e dell’uso delle fornaci medioevali e rinascimentali presenti in una parte dell’area, del ritrovamento di una lastra in marmo con epigrafe latina, e lo studio per individuarne la provenienza e l’esatta l’attribuzione.

Francesco China, restauratore, ha incentrato il suo intervento sull’illustrazione, con alcune fotografie, del tipo di intervento, delle tecniche e dei materiali utilizzati per restaurare una epigrafe etrusca presente in un ipogeo. Si è poi soffermato sui materiali innovativi utilizzati per il consolidamento ed il restauro di un arco di fornace del XVI secolo.

Sono state poi presentate le foto delle varie parti dell’area interessata ai lavori, con i vari stati d’avanzamento.

Il presidente della Pro Ferento ha quindi concluso i lavori ringraziando gli enti pubblici che hanno dato e daranno il loro contributo per la realizzazione del parco che, secondo gli standard costruttivi più avanzati, sarà fruibile anche a persone diversamente abili.


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