- L'università della Tuscia lancia giovani talenti.
Fabio Ciambella, 23enne studente della facoltà di Lingue e letterature straniere e moderne, è il vincitore della 17esima edizione del concorso letterario “Penna d'autore”.
L'opera che gli ha procurato la vittoria s'intitola “Avetrana”, ed è una singolare rivisitazione della vicenda che ha portato il piccolo centro in provincia di Taranto al centro della cronache nazionali.
“Avetrana” racconta il caso di cui è stata protagonista Sarah Scazzi, la quindicenne scomparsa da casa nell'agosto 2010 e trovata morta nello scorso ottobre.
“Ho scritto il racconto in un'ora e un quarto – spiega l'autore. E' stata una scrittura di getto, tra Natale e Capodanno. In quel periodo la storia di Sarah occupava le prime pagine di tutti i giornali.
Ma non ne ero pienamente soddisfatto - continua Fabio -. Così ho pensato al calvario vissuto dai genitori della ragazza. Da qui l'idea di far interagire il calvario di Cristo descritto nel Vangelo di Matteo con quello dei genitori di Sarah, incrociando le due storie.
Quindi il calvario commentato da Sarah, che parla da un luogo indefinito nell'al di là”.
Entusiasta dell'opera e del successo ottenuto, Francesca Saggini, professore associato della facoltà di Lingue che ha suggerito a Fabio di partecipare al concorso, sostenendolo in ogni fase della selezione.
“Il libro sarà presto pubblicato – spiega Francesca Saggini -. Lo stesso premio prevede che l'opera vincitrice venga pubblicata. Il 14 maggio ci sarà la premiazione ufficiale al Salone del libro di Torino.
Tengo a sottolineare l'efficacia del sistema della Tuscia. E' un'università piccola, in cui il rapporto tra docente e alunno si instaura con facilità. Questo ha permesso che tra me e Fabio si creasse quella confidenza che lo ha spinto a farmi leggere il suo lavoro. Senza questa stretta complicità, non avremmo avuto l'idea di partecipare al concorso”.
Fabio, già vincitore di concorsi letterari locali, si laureerà a luglio.
Alla presentazione di Fabio Ciambella alla stampa, ha partecipato anche il rettore dell'università della Tuscia Marco Mancini.
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