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Il presidente del Rotary club Fosca Mauri Tasciotti all'inaugurazione della mostra
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- Il concerto “Onori all'Italia” con Valerio Bruni (tenore) Alberto Poli (violino) e Ferdinando Bastianini (pianoforte) ha aperto la cerimonia d’inaugurazione della mostra “Il Risorgimento a Viterbo”, allestita negli spazi della biblioteca comunale degli Ardenti, in piazza Verdi, promossa dal Rotary Club di Viterbo sotto l’egida del Comitato provinciale per la valorizzazione della cultura della Repubblica, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Viterbo e il Consorzio delle biblioteche di Viterbo nel novero delle manifestazioni per celebrare il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia.
Dopo il saluto del presidente del Rotary club di Viterbo, Fosca Mauri Tasciotti, ad introdurla sono stati Romualdo Luzi, e Bonafede Mancini, che hanno parlato delle vicende relative al Risorgimento nel viterbese trattando il tema “1860-1870: Il travagliato decennio viterbese per l'Unità” e Augusto Goletti con l’intervento su “La presenza femminile nel Risorgimento viterbese”.
La mostra, con catalogo edito da Betagamma di Viterbo, ripercorre, attraverso lettere autografe, manifesti satirici, componimenti poetici, acquerelli ed altro materiale, la storia risorgimentale della provincia di Viterbo dal 1860 al 1870, con l’idea di ricostruire un percorso non solo storico ma anche umano, sottolineando le aspirazioni, le aspettative, i dolori e, per alcuni, l’esilio degli uomini e delle donne che hanno offerto la loro vita perché le future generazioni potessero vivere la loro in una patria unita e libera.
Naturalmente, data la grande quantità dei documenti del periodo storico preso in esame, si è resa necessaria una operazione di selezione del materiale da esporre.
Proprio la selezione è servita per privilegiare alcuni aspetti principali del Risorgimento a Viterbo, come la partecipazione popolare al movimento di liberazione della Tuscia, la cosiddetta battaglia di Grotte di Castro, la venuta a Viterbo di Giuseppe Garibaldi e numerosi altri avvenimenti, alcuni di primo piano e altri minori.
Certamente, al di là degli argomenti citati, la selezione ha tenuto conto anche, e soprattutto, dei documenti che potessero attirare l’attenzione del passante, coinvolgendolo negli eventi storici del viterbese.
Dalla visione complessiva dei documenti esposti si può trarre uno spaccato di storia risorgimentale viterbese che i libri non sono in grado di fornire.
La documentazione esposta è conservata dall’Archivio di Stato di Viterbo, dal Consorzio delle biblioteche di Viterbo con alcuni prestiti da parte di collezionisti privati.
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