Riceviamo e pubblichiamo - E' stata una pagina di bella politica. Ieri pomeriggio, a Viterbo, l'incontro per l'intitolazione del secondo circolo del Pd a Gemma Piacentini, con l'intervento dell'europarlamentare David Sassoli, non solo ha registrato grande partecipazione, ma ha rappresentato l'occasione per una riflessione sul valore dell'impegno sociale e sul piacere di “sperimentare la politica sul campo, per fare le cose concretamente”, per riprendere le parole di Anna Rita Piacentini.
“Dedichiamo il circolo a Gemma perché resti sempre vivo il ricordo di una donna che ha avuto un posto importante nella vita della nostra città, per la generosità della sua militanza politica, per la sua vivacità intellettuale, per la preparazione e la passione che ha sempre mostrato nelle battaglie condotte nel movimento giovanile e in quello femminile, nel ruolo di consigliere comunale così come nell'insegnamento.
Vogliamo infatti - ha affermato il coordinatore del Circolo, Roberto Innocenzi - che nei giovani di oggi non si perda la consapevolezza dei diritti conquistati grazie al lavoro di Gemma e di tanti altri della sua generazione e che dunque si stabilisca un patto forte tra le generazioni, a difesa della democrazia.
Ne abbiamo bisogno, in un Paese dove si ha la sensazione di precipitare ogni giorno più in basso e ai giovani viene sottratto il futuro. Non possiamo restare indifferenti”.
Su quest'ultimo aspetto ha insistito anche Sassoli, parlando della missione del Pd: “Mettere il Paese nella condizione di essere rispettato, di sentirsi orgoglioso. Se sapremo fare questo, allora completeremo lo straordinario lavoro di Gemma per rendere il mondo più giusto”.
Secondo il capogruppo del Pd al Parlamento Europeo, il quale ha sottolineato di sentirsi felice di rendere omaggio a Gemma Piacentini proprio nello stesso giorno in cui il premier ha sferrato un attacco vergognoso alla scuola pubblica e insultato gli insegnanti, occorre un grande sforzo perché nel Partito Democratico si coniughino politica, amicizia e solidarietà.
Con il marito di Gemma, Quarto Trabacchini, e l'amatissimo figlio Alessio, tante gente ha partecipato all'iniziativa in viale Bruno Buozzi.
Numerosi anche i dirigenti del Pd, oltre al vicesegretario provinciale, Alessandro Dinelli, seduto al tavolo della presidenza. Tra gli altri, il deputato Ugo Sposetti, il consigliere regionale Giuseppe Parroncini, il segretario provinciale, Andrea Egidi, per l'Unione comunale Aldo Fabbrini, diversi consiglieri comunali.
Presente Don Enzo, che nel 1995 pronunciò l'orazione funebre per Gemma. Innocenzi ha letto anche un messaggio di Giancarlo Gabbianelli, presidente del consiglio comunale.
Ha commosso, la testimonianza di Anna Rita Piacentini, che della sorella Gemma ha ricordato la formazione politica e le esperienze giovanili, tutte vissute con la tenacia che la ha sempre contraddistinta: l'impegno nel movimento studentesco, il periodo trascorso a Firenze, nel '66, a poco più di 18 anni, come volontaria, per salvare dal fango i volumi della biblioteca di Palazzo Strozzi, il contributo al dibattito culturale di quegli anni, la partecipazione appassionata alle iniziative di solidarietà e per la pace, le battaglie per i consultori e le case famiglia.
“Oggi sicuramente sarebbe andata ad accogliere i tunisini, gli immigrati”, ha detto Anna Rita. “E non avrebbe fatto mancare il suo impegno nel Partito. In fondo avrebbe avuto -ha concluso- solo 63 anni”.
Lungo e caloroso l'applauso nel ricordo di Gemma Piacentini quando è stata scoperta la targa all'ingresso della sede del circolo.
Pd Viterbo
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