- Ancora una volta una sala piena di pubblico ha assistito all'appuntamento del Sal8 delle 6.
Un parterre di amministratori ha accolto donna Assunta Almirante: a partire dal padrone di casa, il presidente Meroi, erano presenti Giancarlo Gabbianelli e Nando Signorelli, può volte citati con grande affetto dai racconti della protagonista, gli assessori provinciali Fraticelli e Bianchini, il vicesindaco Contardo, e tanti esponenti dell'ex Alleanza Nazionale.
Tutti rapiti dall'eloquenza e dalla simpatia della signora Assunta, vera e propria memoria storica della destra italiana. Presente anche il giornalista Antonio De Pascali, autore del libro “Donna Assunta Almirante – La mia vita con Giorgio”, edito I libri del Borghese, dove è possibile ritrovare tutte le tappe fondamentali del politico, commentate con lucidità e soprattutto tanto amore.
Il presidente Meroi ha fatto gli onori di casa ricordando i giorni di attesa dei comizi del leader del Movimento Sociale, che si chiudevano sempre a Viterbo e gli incontri nella sede con un uomo dal carisma incredibile: “Il suo esempio sarà sempre con noi – ha concluso – è il nostro maestro e la nostra guida”. La parola è poi passata al conduttore Pasquale Bottone che, come è solito fare, ha presentato il personaggio con un ritratto efficace, ricordando quanto l'uomo politico avesse rispetto e riconoscimento da simpatizzanti e soprattutto avversari.
“Un gran signore – ha esordito la signora Assunta – che voleva una destra moderna e aperta. Forse in questo momento per trovare questi ideali bisogna coinvolgere la Sciarelli e il suo 'Chi la visto?', magari lei riesce a ritrovarli”. L'incontro si è spostato poi verso i ricordi, il primo incontro, un comizio di Giorgio dove un'irriverente Assunta si divertì a disturbare i ragazzi delle prime file.
“E lui se n'era accorto – confessa – infatti, a casa di mio zio, che avevo raggiunto per vendere la mia uva, mi sgridò. Tutto avrei pensato che sarebbe poi diventato mio marito”. Una donna che ha sempre lavorato e gestito centinaia di ettari di azienda agricola, un patrimonio che è stato, nel tempo, più volte messo a garanzia per comprare gli immobili del Movimento sociale.
“Ho firmato quintali di cambiali – ha ricordato – tutte garantite dal mio lavoro. Nessuno ci affittava immobili per le sedi, le dovevamo comprare. E io ci sono sempre stata... mai avrei pensato che un giorno invece ci sarebbe stato l'affaire dell’immobile di Montecarlo!”. Battuta che stuzzica il pubblico: “Dicci di Fini” chiedono a più voci, ma donna Assunta è stanca di quell'argomento. Ricorda che spesso è stata trascinata sul palco e usata come “pupazza che mostra approvazione”, lei che insieme a La Russa fu l'unica a votare contro lo scioglimento del partito.
“Tutto pensavo tranne che lui avrebbe svenduto il Movimento sociale – aggiunge rivolgendosi a Fini – hanno provato a cancellare Almirante ma lui non è mai scomparso nella voce del popolo”. Parla anche dei giovani, che si allontanano sempre di più dalla politica, anche per colpa di una legge elettorale che non permette di fare scelte e manda i cervelli all'ammasso. Poi ha raccontato il primo incontro con Berlusconi: “Si presentò a casa mia con una rosa d'oro – confessa – ma in Calabria un oggetto così si mette sulle tombe, l'ho venduto subito al mio orefice e gliel'ho pure detto!”
Parla di tutto donna Assunta, per quasi due ore lancia battute: “Non capisco come la 'Santa...di...ché' si preoccupi delle donne col burka, ha mai visto la condizione della donna nel meridione? - E poi Di Pietro... - Quello dell'Italia dei malori?”.
Un incontro che ha sicuramente lasciato il segno e che si è concluso con la lunga fila del pubblico che si è fatto autografare il libro e ha salutato personalmente donna Assunta.
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