Riceviamo e pubblichiamo - Spettabile redazione,
egregio comandate Massimo Ricci, dopo la grande manifestazione del 14 aprile scorso, leggo nella sua lettera sul sito Tusciaweb la puntuale dimostrazione dei motivi che ci inducono a protestare contro il suo modo di interpretare la direzione di un comando provinciale dei Vigili del fuoco.
La sua lettera contiene e dimostra ampiamente le difficoltà di comunicazione che abbiamo da quando lei ha assunto la direzione del comando di viterbo.
Le confermo che certamente siamo irritatati come lei afferma. E come non potremmo esserlo: è un anno e mezzo che ci battiamo contro il suo modo del tutto singolare di interpretare il nostro contratto di lavoro, per ben tre volte e con ben tre direttori generali Denaro, poi Stocchi, e infine con l’attuale direttore regionale Riccio.
Nell’arco di 18 mesi abbiamo dibattuto delle stesse cose, e a quanto ci risulta tutti e tre ci hanno dato ragione, ma lei sempre ha continuato nello stesso medesimo modo a gestire le cose.
Le ricordo i numerosi ordini del giorno da lei prodotti che il più delle volte lei stesso ha dovuto correggere. Sarà forse un caso? Nessuno le ha mai contestato le sue prerogative di organizzatore in qualità di comandante ma ha mai forse pensato che con il confronto con il personale forse si potrebbero ottenere risultati al fine del soccorso e del servizio erogato al cittadino di gran lunga più soddisfacenti per tutti?
Ovviamente no, e come potrebbe chi nelle riunioni deputate a tale scopo dopo avere ascoltato dice sempre la stessa parola finale : “comando io e si fa come dico io”.
Qualche mese fa per la manifestazione di Santa Barbara in piazza del Comune si vantava di essere diventato un buon comandate a Viterbo, ma una qualche domanda dovrebbe farsela se lo stesso personale presente lì quel giorno il 14 aprile le sciopera contro nella sua quasi totalità.
Ma ovviamente questo per lei non ha alcun significato, come potrebbe, cosa ci dovremmo aspettare da chi dice “che a colpo d’occhio” già dovremmo capire la bontà dei suoi provvedimenti, animati solo da un fine risparmiare pochi euro facendo uscire gli stessi dalle tasche di chi è sul territorio in mezzo alla gente tutti i giorni e le notti per 365 giorni all’anno.
Giovedì la gente era sorpresa di vederci scioperare e non le dico quanti attestati di stima ci sono arrivati a sostegno della nostra lotta che, le posso assicurare sin d’ora, non finirà finché non avremmo ottenuto le giuste risposte che cerchiamo e sì che allora faremo la voce grossa, come dice lei, cercando di farci ascoltare dalla dirigenza, dalle istituzioni locali e, sicuramente, dai cittadini.
Mauro Mastrangeli
Coordinatore provinciale Cgil Vigili del fuoco Viterbo
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