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Viterbo - Gestione al Comune con un pool di architetti per la 25esima edizione
San Pellegrino in fiore, l'edizione del rilancio
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 15 aprile 2011 - ore 16,15

Alcune immagini della conferenza sulla 25esima edizione di San Pellegrino in fiore
- Il progetto si chiama Viterbo infiore, ma la manifestazione che quest'anno festeggia un quarto di secolo conserva il nome storico. San Pellegrino in Fiore.

L'edizione della svolta, delle grandi aspettative e soprattutto dei finanziamenti all'altezza di quello che dopo il tre settembre è l'evento più importante per la città di Viterbo. Centomila euro solo dalla Regione, il resto dagli altri enti locali. Per una somma che si aggira sui 150mila euro.

Cabina di regia al Comune che per la prima volta dirige, affidandosi a un pool di sette architetti. All'ente autonomo toccano un paio di comparsate. Un passaggio obbligato per l'assessore Enrico Maria Contardo.

“Per la prima volta – spiega Contardo – ci occupiamo noi direttamente di tutto. E' la prima edizione di una nuova fase. La scelta di farla in proprio, perché la manifestazione aveva perso lo smalto iniziale e come tutte le cose, aveva bisogno di un rilancio, ripensarla”.

Quindi il concorso d'idee vinto da sette architetti viterbesi, tra cui Andreoli, Cesarini e Lusi Nesbitt. Alla presentazione ufficiale in Comune, ci sono tutti o quasi. Non si vedono quelli dell'ente autonomo San Pellegrino.

Il sindaco Giulio Marini è soddisfatto, l'aria è quella delle grandi occasioni e per la manifestazione c'è il trampolino di lancio regionale. Non solo il finanziamento, ma anche una campagna promozionale adeguata. Perché rientra in un quadro più ampio, il Lazio in fiore.

“Vogliamo valorizzare i borghi rurali – spiega l'assessore Angela Birindelli – abbiamo coinvolto tutte le province e sono felice che si parta da Viterbo. Diamo sostegno all'agricoltura e nel caso specifico al florovivaismo”. Il trenta aprile oltre alla Birindelli ci saranno le sue colleghe Zezza e Santini, accompagnate dalla presidente Renata Polverini.

L'idea dell'edizione numero 25 ruota attorno a una festa rinascimentale. “La nostra idea – spiega l'architetto Cesarini – punta su elementi punti precisi del nostro territorio. Con riferimenti a palazzo Farnese, gli orti al castello Ruspolli di Vignanello, quindi monumenti, fontane e palazzi della città”.

Il percorso si apre a piazza del Comune con tracce di campagna, alberi e ginestre e ortensie al giardino comunale. A piazza del Gesù il giardino segreto di rose, con cento tipi diversi.

Il ponte che porta al duomo si trasformerà in una galleria d'agrumi e a piazza San Lorenzo, un labirinto con una grossa sfera al centro. Un white garden caratterizzerà piazza della Morte e una pergola di verzura sarà l'addobbo di via del Glicine. La Camera di Commercio allestirà un orto delle delizie a piazza San Carluccio, mentre san Pellegrino il filo conduttore sarà il lino e in via San Pietro, mercato dei fiori gestito dall'ente autonomo.

Per la prima volta, il 70 per cento delle piante utilizzate lungo il percorso, saranno sistemate al termine della manifestazione a pratogiardino e in altri spazi verdi, così come le strutture per i vari allestimenti saranno utilizzate anche nei prossimi anni.

La realizzazione è a cura di una ditta viterbese. L'unica che ha risposto al bando comunale. L'appuntamento è dal 29 aprile al primo maggio. Venerdì e sabato il Comune mette a disposizione il servizio di trasporto pubblico gratuito per raggiungere il centro. Mentre il primo maggio, il servizio sarà garantito da navette.

Il presidente della Camera di Commercio Ferindo Palombella spera che la nuova edizione possa rafforzarsi nel tempo. “Un plauso – spiega – a chi finora l'ha portata avanti. Ma a un certo punto le cose o muoiono o hanno uno scatto di qualità. Dobbiamo fare squadra, pensare all'accoglienza, invogliare chi ci visita a tornare”.

Anche l'assessore provinciale Giuseppe Fraticelli apprezza il nuovo corso. Durante la tre giorni molti palazzi e musei rimarranno aperti, mentre tv nazionali saranno a Viterbo a riprendere l'appuntamento.


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