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Fabrica di Roma - Elezioni - Anetrini chiede spiegazioni a Giulio Marini
Ma perché proprio Palmeggiani?
Viterbo - 14 aprile 2011 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo
- Onorevole Marini,

sono Daniela Anetrini, assessore Udc nel Comune di Fabrica di Roma, ci siamo incontrati, circa due anni fa, almeno un paio di volte, a Ronciglione e a Vallerano, salutandoci più che cordialmente, come due persone moderate sanno fare, parlando dell’antica matrice politica che abbiamo in comune, ed altre amabili chiacchiere. Ma, credo che Lei mi abbia presente, più che per questo recente passato, per le diatribe attuali sulla lista di centrodestra a Fabrica di Roma.

Le scrivo per rivolgerle una domanda cui da giorni non riesco a dare una risposta: ” erché, un efficiente e capace segretario provinciale del Pdl, quale lei è, preferisce a una lista con un candidato sindaco Pdl, una lista con candidato sindaco una persona, Giuseppe Palmegiani, che si è sempre servito dell’Udc, ma di cui non ha neanche la tessera, e del quale una eventuale promessa di entrare nel Pdl non farebbe che ridere?

In fondo Fabrica è uno dei Comuni più grandi della Provincia, perché segretario non le interessa avere un sindaco del suo partito?”.

Forse, Lei non conosce tutti gli episodi verificatisi in questi giorni a Fabrica, nella trattativa Pdl-Udc.

In una riunione della passata settimana, Palmegiani, forte del suo pensare e del suo dire “il Pdl ha bisogno di me per vincere, ma io non ho bisogno di loro”, non accontentato in tutti i paletti che voleva mettere, con fare plateale e ricattatorio, si è alzato e ha lasciato la riunione dicendo” il Pdl si scelga un sindaco, io non faccio più il capolista, tanto non sono neanche tesserato dell’Udc. Continuate l’accordo con l’Anetrini”.

Il Coordinatore Pdl, Alfonso Pieri, presenti Pierantonelli, Vigi, Alessi, Mizzelli, Quintiliani ( tutti assessori Pdl), si è rivolto a me, quale membro del Direttivo e della giunta Udc provinciale, nonché Responsabile Provinciale per le Pari Opportunità, per una proposta di trattativa.

Consapevole che l’offerta del “capolista” era legata alla persona di Palmegiani, ho ridimensionato la richiesta a un assessore e due consiglieri per l’Udc ( Palmegiani aveva chiesto: il sindaco, il presidente del consiglio, un assessore e due consiglieri).

La proposta è stata accettata all’unanimità con una sensazione di liberatoria soddisfazione dai componenti del suo partito: finalmente il Pdl poteva avere un sindaco a Fabrica.

Le risulta che Forza Italia prima, e il Pdl poi, abbiano mai avuto un sindaco a Fabrica? No.

Hanno forse avuto un esponente nel Consiglio Provinciale? No.

Eppure, sia Fi che Pdl sono stati costantemente il primo partito alle elezioni politiche a Fabrica, ma, alle Comunali e alle Provinciali hanno sempre portato i voti a Palmegiani che mai ha fatto parte dei due partiti, e più volte ha praticato un “giochetto”: prendere dodici o più persone, farsi portare i voti, fargli alzare la mano in Consiglio per cinque anni e poi sostituirli tutti nel successivo mandato. Cosa che voleva fare anche stavolta ( e da qui è nato il dissidio tra me e lui).

Questo “giochetto” ha fatto sì che nessuna figura politica crescesse, né nel Pdl, né nell’Udc, e pertanto lui si è reso insostituibile nell’immaginario dei miei colleghi Vigi, Pierantonelli, Alessi.

Tanto che, quando il giorno dopo, Palmegiani, cercando di riguadagnare terreno, ha paventato lo spettro di una seconda lista da parte sua, “ se la sono fatta sotto”, non capendo che proprio il nostro attuale sindaco non vorrebbe mai farla.

Sa infatti, che così uscirebbe allo scoperto, mostrando i suoi voti e che nel migliore dei casi avrebbe potuto battersela con la lista di Francola, rischiando però di perdere la sfida anche questa volta, alle Provinciali , infatti Francola è entrato e lui no.

Il re è nudo. La gran parte del Popolo della Libertà, quella che non fa capo ai soliti Vigi & c.( cui tra l’altro voglio bene per questi anni passati insieme), si è ribellata e ha preferito votare uno sconosciuto ragazzo di Civita piuttosto che la solita politica melmosa e confusa del vecchio gruppo di potere.

Anch’io, per il mio partito, preferirei una situazione più chiara, purtroppo, sbagliando, essendo stata rispettosa dell’istituzione e di una persona politicamente più anziana di me, ho sempre assecondato Palmegiani nel voler rinviare una maggiore strutturazione dell’Udc sul territorio comunale. D’altra parte, lui aveva bisogno dell’Udc per un quorum più basso alle Provinciali, ma al contempo, non esporsi come uomo di partito, per prendere i voti dall’altra parte.

Per concludere questa lunga storia la combriccola ha pensato, rinnegando il patto da tutti approvato e con riunioni all’insaputa del coordinatore Pieri, di presentare una lista con Palmegiani sindaco e altri tre suoi amici e con il patto di due assessori esterni ( Alessi e Pierantonelli) che non figureranno in lista, ma salteranno fuori dopo una eventuale vittoria, in barba ai cittadini di Fabrica.

Forse le resterà una curiosità: perché Palmegiani non vuole l’Anetrini in lista?. Non c’è nessuna ragione politica, lui stesso ha riconosciuto pubblicamente la mia lealtà e la mia fattiva collaborazione nell’amministrazione. La ragione attiene solamente al gossip ed offenderei l’intelligenza e la serietà che la contraddistinguono parlandogliene.

Questa è la situazione del Pdl e dell’Udc a Fabrica.

Le chiedo scusa per il tempo prezioso che le ho preso, ma dovevo raccontarle una storia politica di venti anni e non ultimo, il mio dispiacere per non poter continuare il lavoro fatto in questo mandato, riconosciuto dai cittadini e dallo stesso sindaco. E tutto ciò per bassi, squallidi motivi.

I miei più cordiali saluti e la mia solidarietà per questo periodo di lavoro così intenso in vista della tornata elettorale.

Daniela Anetrini


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