::::: Tutto low cost  Tutto viaggi  Tutto automobili
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Gallery| TwTv| Corriere2000|




Penetrazione Camorra nella Tuscia- L'ex magistrato Imposimato sentito in Procura, dopo le sue recenti dichiarazioni - Video - Fotocronaca
"Anche la politica deve opporsi alle mafie"
Viterbo - 13 aprile 2011 - ore 3,00


Il procuratore capo Pazienti
Imposimato arriva in procura
- "I sindaci devono opporsi per primi alle mafie".

E' il monito lanciato da Ferdinando Imposimato agli amministratori della Tuscia.

Il magistrato che istruì il processo per il rapimento di Aldo Moro è stato sentito ieri pomeriggio dal procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti.

Un colloquio durato circa un'ora, finalizzato a chiarire alcune affermazioni di Imposimato durante un convegno tenutosi a Corchiano lo scorso 3 aprile, per la giornata in memoria delle vittime della mafia.

L'ex magistrato parlò genericamente di "amministratori della Tuscia collegati al clan camorristico dei Casalesi". Sui nomi, però, Imposimato non si sbilancia. "Il segreto di indagine mi obbliga al silenzio - spiega ai microfoni di Tusciaweb, uscendo dal Palazzo di Giustizia -. Posso solo dire di avere una grande stima di Pazienti. Lo conosco bene. Siamo stati giudici istruttori insieme a Roma. La Procura è vigile e, se saranno riscontrati illeciti, non guarderà in faccia a nessuno. Questo dovrebbe tranquillizzare anche i cittadini viterbesi. La magistratura locale è impegnata da anni nella lotta alla corruzione, al traffico dei rifiuti e alla speculazione edilizia attraverso il sistema del riciclaggio di denaro sporco".

Secondo Imposimato, i pm viterbesi sono già al lavoro. E' il sostituto procuratore Franco Pacifici che si sta occupando del caso, anche se l'indagine potrebbe presto passare a Civitavecchia, se risultasse un'effettiva concentrazione degli interessi criminali sul litorale.

"Non posso dire nulla sul grado di penetrazione della camorra nel Viterbese - continua Imposimato -. Non credo si possa parlare di un dato allarmante, come in altre città del Lazio, dove i problemi sono più seri di quelli che esistono in provincia di Viterbo. Certo è che bisogna denunciare questi fenomeni, prima che diventino incontrollabili e irreparabili".

La soluzione, spiega Imposimato, non va delegata solo alla Procura. Perché il problema, secondo il giudice, è politico, prima ancora che giudiziario.

"Devono essere i singoli amministratori della Tuscia a opporsi alla penetrazione delle mafie - spiega Imposimato -, anche attraverso una accurata selezione delle persone alle quali vengono rilasciate licenze per lo smaltimento dei rifiuti e simili". Come a dire che il primo no alle mafie parte dai Comuni.


Viterbo - Dopo le clamorose dichiarazione dell'ex magistrato Ferdinando Imposimato
Casalesi nella Tuscia, la Procura in allerta
Viterbo - 6 aprile 2011 - ore 2,10


La denuncia dell'ex magistrato Imposimato, durante un'iniziativa a Corchiano
Nella Tuscia amministratori collegati con i Casalesi
Viterbo - 5 aprile 2011 - ore 3,00


Copyright TusciaWeb - Chi siamo
Condividi
-