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Viterbo - Iniziativa di solidarietà del reparto dell’ospedale Belcolle
Malattie infettive adotta bambina sudafricana
Viterbo - 12 aprile 2011 - ore 13,15


- Ha poco più di meno di dieci anni, vive in uno dei villaggi situati a Greytown in Sudafrica, in una casa fatta di cemento con il tetto in lamiera, insieme ai genitori e ai suoi due fratelli: un maschietto e una femminuccia.

Parla zulu, è di religione cristiana e ogni giorno percorre molti chilometri a piedi per raggiungere la sua scuola.

È la bambina che l’unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale Belcolle di Viterbo, diretta da Orlando Armignacco, ha adottato a distanza aderendo a un progetto umanitario il cui promotore è ActionAid, l’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà.

“La promotrice dell’iniziativa – spiega la caposala del reparto viterbese, Anna Rita Dionisi – è stata una nostra infermiera, Teresa Ernesti. Subito tutto il personale infermieristico, con il sostegno anche di quello medico, ha aderito alla raccolta fondi che ci ha permesso di mettere insieme la somma necessaria all’adozione a distanza di questa bambina di cui conosciamo il nome e alla quale siamo già affezionati”.

Ora la nuova piccola mascotte di Malattie infettive potrà, per il prossimo anno, beneficiare di un aiuto determinante alla sua formazione scolastica e alla sua assistenza sanitaria, in Sudafrica.

“Il nostro reparto – prosegue la Dionisi - ogni giorno entra in contato con persone che si trovano nella condizione di dover affrontare diverse situazioni di disagio. Anche per questo abbiamo sviluppato una certa sensibilità nei confronti di quanti hanno bisogno di un aiuto concerto e di conforto.

Comunicando all’esterno questa piccola iniziativa, il nostro obiettivo è quello di stimolare anche le altre Unità operative presenti a Belcolle, sempre che non lo abbiano già fatto, a intraprendere un percorso simile al nostro. Una vera e propria gara di solidarietà che potrebbe permettere a numerosi bambini di migliorare sensibilmente il loro tenore di vita. E, conoscendo la sensibilità e la passione che tanti miei colleghi portano in corsia nello svolgere quotidianamente il loro lavoro, sono certa che il nostro invito sarà accolto con entusiasmo”.


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