Ad annunciare la notizia è stato il Lingotto, che in una nota ha precisato che è stato raggiunto il secondo dei passi previsti dall'accordo con la casa di Detroit.

Il capitale della Chrysler è ora controllato al 59,2% dai sindacati Usa Uaw e Veba, il 30% dalla Fiat, l'8,6% dal Tesoro Usa, il 2,2% dal governo canadese.

Questo passo prevede anche la sottoscrizione di tre accordi da parte della Fiat.

Il primo step, che ha portato a gennaio la partecipazione della Fiat dal 20 al 25 per cento, è stato raggiunto con la produzione negli Stati Uniti (a Dundee in Michigan) del motore Fire.

Il Lingotto potrà aumentare ancora la quota al 35 per cento, quando sarà raggiunto il terzo Performance Event che prevede la produzione negli Usa di una vettura basata su una piattaforma Fiat con prestazioni di almeno quaranta miglia per gallone.