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Tribunale - Tutto rinviato all'8 febbraio
Cev, una notifica fa saltare l'udienza
Viterbo - 18 novembre 2010 - ore 13,10

Il tribunale di Viterbo
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- Cev, ancora un rinvio.

Slitta l'udienza preliminare per i 38 indagati dell'inchiesta Cev.

Il gup Francesco Rigato ha aggiornato la seduta all'8 febbraio 2011.

A far saltare tutto, anche stavolta, è stato un difetto di notifica.

Gli atti, come era successo già alla scorsa udienza, a giugno, sarebbero arrivati in ritardo ad alcuni degli indagati. Da qui, la decisione di rinviare il tutto a febbraio.

L'inchiesta vede coinvolti, tra gli altri, l'ex sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli, il direttore generale del Comune Armando Balducci, il presidente del Cev Attilio Moretti e alcuni uomini dell'attuale giunta Marini.

Gli indagati devono rispondere di abuso d'ufficio e annotazione di fatture per operazioni inesistenti. Su 16 di loro, inoltre, pesa anche l'accusa di associazione a delinquere.


L'inchiesta

Le indagini della Procura di Viterbo sono partite dal sequestro di una mole ingente di documenti da parte della guardia di finanza. Documenti nei quali le fiamme gialle riscontrarono alcune anomalie.

Tra queste, le cifre a molti zeri che il Comune avrebbe versato al Cev per l'esecuzione di alcuni servizi. O il pagamento di spese straordinarie da cui trarrebbero origine i debiti fuori bilancio dello stesso Comune viterbese.

Secondo i pubblici ministeri titolari del fascicolo, Paola Conti e Franco Pacifici, i servizi venivano affidati illecitamente, senza regolari gare a evidenza pubblica.

Le indagini si concentrano su un periodo che va dal 2002 al 2008. In parallelo con l'inchiesta aperta dalla procura regionale della Corte dei Conti, che recentemente ha condannato 16 uomini dell'amministrazione Gabbianelli a un maxirisarcimento da oltre tre milioni di euro.

Dal fascicolo Cev, inoltre, hanno preso avvio almeno altri due filoni di indagine. Quello su Massimo Scapigliati & Co., arrestato e poi scarcerato insieme ad altre sei persone, nell'ambito dell'operazione Dazio, per corruzione e concussione.

E quello sulla variante al piano regolatore per ospitare il futuro aeroporto viterbese. Un'inchiesta che travolse, tra gli altri, l'ex assessore Fabrizio Purchiaroni, che rassegnò le sue dimissioni.


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