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Viterbo - L'Università della Tuscia partecipa al convegno nazionale dell'Actinidia che si terrà tra Viterbo e Latina dal 6 all'8 ottobre
Il kiwi, un vero toccasana
Viterbo - 18 settembre 2009 - ore 14,50

Il rettore dell'Università della Tuscia, Marco Mancini con il preside di Agraria, Eddo Rugini e il responsabile del dipartimento di Protezione delle Piante, Giorgio Balestra
- Quattro kiwi al giorno tolgono il colesterolo di torno.

Il kiwi, o come lo chiamano gli esperti, l'Actinidia è un vero toccasana. Oltre a essere buono da mangiare come frutto viene usato in pasticceria, nella cosmesi e come base per alcuni farmaci.

E' un frutto esotico, ma forse in pochi sanno che l'Italia ne è il maggior produttore al mondo e il Lazio è la zona della penisola in cui le colture crescono meglio.

Tutti elementi che hanno spinto l'Università della Tuscia a interessarsi più da vicino al mondo del kiwi partecipando al nono convegno nazionale dell'Actinidia che si svolgerà tra Viterbo e Latina dal 6 all'8 ottobre.

“Neanche io sapevo molto sulle proprietà del kiwi – ammette il rettore Marco Mancini – ma qualche giorno fa in un viaggio a Udine alcuni colleghi mi hanno spiegato quanto sia benefico per l'organismo, oltre che buono ovviamente”.

“Latina è la città laziale che detiene il primato nella coltura – spiega Giorgio Mariano Balestra, responsabile del dipartimento di Protezione delle piante, della facoltà di Agraria -. Se ne occupa da circa 40 anni con migliaia di aziende agricole che in totale coprono 10 mila ettari di terreno.

Anche Viterbo però ha un territorio ideale per coltivare questo frutto e all'Università stiamo cercando di sviluppare al massimo ogni potenzialità. Il convegno nazionale sarà un ottimo modo per imparare molto da chi lo fa da molto più tempo di noi”.

Soddisfatto anche il preside della facoltà di Agraria, Eddo Rugini. “C'è ancora molto da fare – dice – perché, ad esempio, ora ci si sta occupando solo della varietà del frutto a polpa verde, ma si potrebbe approfondire anche quello a polpa gialla.

E' una coltura da non sottovalutare perché garantisce un ampio mercato e non ha bisogno di cure particolari. Le aziende agricole della zona potrebbero ottenere un reddito molto elevato”.

“Il prossimo convegno – continua Giorgio Balestra – è soltanto un inizio. Nel 2010 ci sarà infatti l'appuntamento internazionale che si terrà proprio in Italia e l'Università della Tuscia potrebbe essere uno dei protagonisti del dibattito vista l'esperienza nel settore che stiamo maturando in questi mesi”.

Gli incontri previsti dal 6 all'8 ottobre saranno dislocati tra Latina e Viterbo e non riguarderanno solo la coltura del kiwi. Verranno presentati anche libri di cucina a tema e sarà possibile degustare i tantissimi derivati del frutto negli otre 60 stand messi a disposizione dagli sponsor e dalle associazioni di categoria che hanno partecipato al progetto.


Il programma

Martedì 6 ottobre
Viterbo
: Auditorium Università degli Studi della Tuscia
Saluti delle autorità
Sessione I: Economia e mercato
Sessione II: Miglioramento genetico

Mercoledì 7 ottobre
Latina
: Teatro Gabriele D'Annunzio
Saluto delle autorità
Sessione III: Tecniche colturali
Sessione IV: Realtà ad Actinidia nel mondo

Giovedì 8 ottobre
Latina
: Teatro Gabriele D'Annunzio
Sessione V: Visite tecniche, impenti e stabilimenti
Sessione VI: Post-raccolta e qualità

Latina: giardini pubblici, Parco Mussolini
Kiwi Expo

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