 |
| Copyright Tusciaweb |
- I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Viterbo, nell’ambito dell'operazione “Bob-cat”, hanno eseguito un sequestro preventivo, disposto dal Gip del Tribunale di Viterbo, nei confronti di Salvatore Bramucci, indagato per il reato di usura nei confronti di più imprenditori e commercianti.
Sono stati posti quindi a sequestro circa 100 mila euro, fra contanti, titoli ed obbligazioni, che risultavano depositati presso l’ufficio Postale di Soriano nel Cimino, ed intestati alla moglie del Bramucci.
In realtà i beni erano stati già sottoposti a sequestro il 14 gennaio scorso ma poi dissequestrati dal tribunale del riesame il 7 febbraio che ravvisava nella sola somma di 30 mila euro quella riconducibile alle attività usurarie del Bramucci.
Le indagini però non si sono fermate e hanno mostrato, secondo i carabinieri, che, pur non avendo dichiarato alcun reddito negli ultimi anni, Bramucci conduceva un alto tenore di vita e che pure i beni intestati alla moglie erano in realtà nella piena disponibilità dell’indagato e che quindi ne era l’effettivo titolare, di fatto.
Il sequestro preventivo è stato disposto a norma dell’art. 321 c.p.p. e dell’art. 12x sexies della Legge 356/92 che prevede, anche per il reato di usura, la confisca in caso di condanna del denaro e dei beni di cui il condannato non può giustificare la provenienza avendone la disponibilità in valore sproporzionato al proprio reddito, prevedendo inoltre il ricorso al sequestro preventivo sino alla sentenza.