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L'assessore Picchiarelli
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Riceviamo e pubblichiamo
- La creazione del Caud, il centro di accesso unificato per la disabilità è l’argomento discusso questa mattina in Provincia nel corso di un incontro a cui hanno partecipato il consigliere regionale Maria Antonietta Grosso, presidente della commissione Servizi sociali e promotore della proposta, l’assessore provinciale ai Servizi sociali Giuseppe Picchiarelli e il direttore generale della Asl Giuseppe Aloisio.
Presenti anche rappresentanti dei Comuni, delle associazioni di disabili e medici.
Scopo della riunione, raccogliere i rilievi e le richieste di modifiche alla proposta di legge prima che questa venga discussa e approvata dal consiglio regionale. Quella di Viterbo è la prima della Province del Lazio ad aver organizzato questo momento di partecipazione, molto apprezzato sia dagli operatori socio-sanitari che dai famigliari dei disabili.
“Il figlio è dei genitori, ma la disabilità è della collettività”. E’ il concetto da cui è partito il presidente Grosso nell’illustrare il documento che mira a fornire ai disabili, ai loro famigliari, a operatori e amministratori un unico punto di riferimento per affrontare i diversi bisogni sociali e sanitari che nel corso della vita una persona diversamente abile si trova ad affrontare. Un unico punto di riferimento individuato appunto nel Caud.
“Il centro di accesso unificato alla disabilità spiega Grosso si propone come strumento in grado di mettere in rete le potenzialità già attive, per porsi come porta unitaria d’accesso per la presa in carico globale della persona disabile di tutte le età”.
Tra le funzioni del Caud: la gestione dell’anagrafe dei disabili; il coordinamento dei servizi per il progetto di vita, servizi in grado cioè di coprire le esigenze del soggetto di pari passo con la sua crescita; il monitoraggio e l’osservazione sul territorio; il controllo e la verifica effettiva dei risultati; una capillare azione informativa e di accompagnamento sui percorsi assistenziali, sociali e sanitari.
Una proposta di legge snella e funzionale, molto apprezzata anche dall’assessore Picchiarelli, che sulle tematiche della disabilità ha sempre investito molto, come dimostrato dall’attivazione nei giorni scorsi della consulta provinciale per i problemi della disabilità, esperimento unico nel Viterbese e non solo. “Ho partecipato a diverse riunione degli operatori per discutere di questa proposta afferma l’assessore di cui va sottolineata la volontà di mettere in rete le problematiche della disabilità, di modo che ciascuno per le proprie competenze possa contribuire a garantire le migliori condizioni di vita per queste persone”.
E in tale processo, Picchiarelli ritiene siano indispensabili le associazioni di volontariato. “Abbiamo ceduto sovranità a coloro che quotidianamente affrontano e convivono con le difficoltà dei diversamente abili continua perché di fronte abbiamo un interlocutore consapevole e capace. Ringrazio quindi tutti i famigliari e i volontari che stanno contribuendo con le loro esperienze alla stesura di una legge veramente efficace. Ma ringrazio anche la Regione per aver introdotto uno strumento dirompente: il metodo dell’ascolto”.
Per Aloisio, direttore generale della Asl di Viterbo, il Caud è “un momento di accoglienza e di orientamento”. “Questa è una legge afferma che parte dal basso, coinvolge il territorio prendendo in considerazione esperienze che vengono da lontano. La qualità della proposta deriva però anche dalla volontà di mettere ordine in una problematica che coinvolge la collettività, restituendo il diritto di cittadinanza ai disabili ed eliminando il disorientamento di molte famiglie chiamate a convivere con il problema”.