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-La C.G.I.L. Funzione Pubblica comunica che ha attivato una serie di iniziative, a livello locale e regionale, per la salvaguardia dei lavoratori attualmente impiegati presso la Clinica Salus, di Viterbo.
Sono circa 60 posti di lavoro, che la C.G.I.L. Vuole tutelare sia per il grave impatto umano a carico dei lavoratori e le loro famiglie che la perdita di questi posti di lavoro comporterebbe, sia perchè questi sono altresì un bene prezioso per l'economia viterbese.
La Clinica Salus, struttura privata provvisoriamente accreditata, è a rischio di chiusura, per il mancato finanziamento da parte della Regione, che, con Delibera, ha determinato la spesa per le strutture sanitarie pubbliche e private del Lazio.
In realtà la situazione della Salus non è assimilabile a quella delle altre Cliniche, in quanto dal Settembre 2005, l' ASL di Viterbo ha acquisito la gestione dell'accreditamento della Casa di Cura per far fronte alle urgenti necessità assistenziali legate alla chiusura parziale degli ospedali di Ronciglione, Montefiascone e alla successiva riorganizzazione degli altri nosocomi dell'ASL.
In conseguenza di tale acquisizione, i posti letto della Clinica sono stati destinati esclusivamente a ricoveri provenienti dall'Ospedale e dal Pronto Soccorso di Belcolle.
In realtà, non curandosi di questo fondamentale aspetto, la Regione Lazio, con il Piano di rientro Regionale del 2007, ha prima previsto un taglio netto di 20 posti letto relativi alla medicina per acuti presso la Casa di cura Salus, indicando un futura riconversione in Presidio Territoriale di prossimità e successivamente nel Piano di Finanziamento delle prestazioni ospedaliere, non assegna alcun finanziamento alla Clinica, determinando l'implicita chiusura della stessa.
La ASL di Viterbo non ha potuto far altro che prendere atto della situazione per cui ha disposto dal 01/07/2007 la sospensione dei ricoveri da parte della Struttura.
La situazione attuale quindi, espone i lavoratori della Casa di Cura al rischio concreto della perdita del posto di lavoro.
La CGIL FP di Viterbo nel ritenere urgente una concreta risposta alla necessità di garantire stabilità e sicurezza ai lavoratori della "SALUS", propone tre possibili alternative:
1 La Regione riconosce l'importanza, per l' Ospedale di Belcolle e quindi, per la comunità locale, della Struttura e quindi modifica in modo sostanziale le precedenti delibere di Giunta e stabilisce il necessario finanziamento per la Clinica.
2 Nel caso malaugurato di una forzosa chiusura della Struttura, si avvia un processo per cui i lavoratori in mobilità, vengono assunti dall'Azienda Sanitaria di Viterbo, attraverso quella che viene definita in termini tecnici la "reinternalizzazione" dei Servizi offerti dalla Clinica.
E', in effetti, evidente, dalla storia richiamata in precedenza, che la situazione della Casa di Cura Salus non è assimilabile a quella d'altre Cliniche private, in quanto da tempo svolgeva attività per conto della ASL di Viterbo e che quindi l'attività di ricovero per 48 posti letto (tra acuti e lungodegenti) era stato in qualche modo "esternalizzata" dalla ASL di Viterbo. Esistono accordi tra Regione ed Organizzazioni Sindacali per rispondere a necessità simili.
3 L'ultima possibile soluzione tiene conto della ventilata ipotesi di un ampio progetto di un grande ospedale privato all'avanguardia nella cura di specifiche patologie. Nel caso che questo progetto si concretizzi, non appare difficile pensare che questa nuova grande struttura possa essere interessata all'assunzione d'operatori residenti in zona, già formati al difficile compito dell'assistenza in strutture private e dalla lunga esperienza.
La C.G.I.L.Funzione Pubblica, nel prospettare queste possibili soluzioni, dichiara comunque che utilizzerà ogni risorsa disponibile affinchè ai lavoratori venga offerta la garanzia di un posto di lavoro stabile e sicuro.
Il segretario Generale Fp Cgil Viterbo
Sergio Riccardi