 |
| Paolo Caravello |
Riceviamo e pubblichiamo - Andrea Rocchi uno di quelli a cui, in segno di stima, ho stretto volentieri la mano al momento della mia uscita d’Alleanza Nazionale, un “camerata doc “, che a mio avviso ha dato molto al partito senza chiedere nulla.
Lo conobbi in maniera più approfondita qualche anno fa, quando mi contattò per propormi di entrare nel direttivo del circolo territoriale di Viterbo di cui era presidente.
Ricordo che alla prima riunione, come mia consuetudine, parlai subito in maniera chiara asserendo di non appartenere a nessun colonnello ( a qui tempi dentro An la “guerra fredda” era in piena escalation ) e tanto meno a correnti varie e che l’unico motivo per cui avrei eventualmente accettato l’incarico era quello di dare il mio modesto contributo per far “crescere” il partito.
Andrea, con il suo solito sguardo da “furbetto” fece un breve giro di consultazione tra i presenti per carpirne l’opinione e solo dopo, con un certo tono autoritario mi rispose: ”Sappiamo come la pensi per questo ti ho chiamato”.
In seguito tante sono state le battaglie che abbiamo affrontato insieme e se qualche volta non ho condiviso alcune sue scelte, comunque alla base della discussione regnavano sempre uno spirito di reciproco rispetto e di lealtà.
Apprendere oggi dai giornali la notizia della sospensione di Andrea Rocchi dal partito di Fini non mi ha meravigliato più di tanto, non voglio entrare nel merito della questione in quanto non di mia competenza ma una semplice considerazione la reputo doverosa, mi è dispiaciuto prendere atto dei toni ,a mio parere aspri e non rispettosi della dignità della persona, con il quale è stata data la notizia in questione, come dire la politica, quella con la "P" maiuscola,per qualcuno sembra proprio essere un lontano ricordo.
Ad Andrea tutta la mia solidarietà e l’augurio di poter continuare a svolgere la sua attività politica con la trasparenza che lo ha sempre contraddistinto.
Paolo Caravello
Consigliere V circoscrizione
Portavoce “La Destra” Viterbo città