Riceviamo e pubblichiamo
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Il direttore dell' Apt
Marco Faregna |
- Una dedica speciale del commissario straordinario dell’Apt di Viterbo, Alessandro Mazzoli, e del direttore dell’Apt, Marco Faregna, in occasione del concerto del Festival Barocco, la prestigiosa manifestazione organizzata dalla stessa Apt, in programma sabato, 8 settembre, alle 21 nel Duomo di Viterbo.
In tale occasione si esibirà il Coro della Chiesa ortodossa di Mosca.
“Intendiamo dedicare questo concerto afferma il direttore Faregna a due particolari ricorrenze del vescovo di Viterbo, monsignor Lorenzo Chiarinelli.
Quest’anno ricorrono i 50 anni della sua ordinazione sacerdotale e i 10 anni del suo episcopato nella nostra città. Sono due anniversari importanti per monsignor Chiarinelli ed anche per noi”.
“Il vescovo Chiarinelli sottolinea il commissario straordinario Mazzoli rappresenta un punto di riferimento non solo spirituale nell’esercizio del suo pasturato, ma anche culturale e sociale, avendo, nel corso dell’opera fin qui svolta, costantemente seguito con grande disponibilità tutte le vicende che hanno interessato l’intero nostro territorio ed essendo, nella maggior parte dei casi, intervenuto per portare il suo pregevole contributo”.
L’importanza della ricorrenza e il significato del concerto che vede protagonista il coro di monaci della Chiesa ortodossa di Mosca è anche sottolineato dall’assessore provinciale alla Cultura, Renzo Trappolini.
“E’ una grande occasione quella offerta dal concerto di esponenti della Chiesa ortodossa moscovita inserito nel cartellone del Festival Barocco di quest’anno perché si inserisce nel progressivo progetto di dialogo con la Chiesa cattolica.
Viterdo, dunque, attraverso questo momento corale aggiunge Trappolini assume un ruolo importante perché costituisce una tappa importante. Accogliamo, dunque, con grande interesse e soddisfazione i rappresentanti della Chiesa ortodossa cui va il mostro saluto e la dimostrazione della nostra stima”.
Il monachesimo organizzato non appare prima dell'inizio del IV secolo, ma già fin dalle origini del cristianesimo vi furono singole persone che realizzarono la sequela di Cristo in modo radicale, con la rinuncia a costituirsi una famiglia, vivendo nella castità, nella povertà, usando le eventuali ricchezze ereditate in opere di carità a favore dei poveri della Chiesa.
Queste persone erano chiamate "asceti" dal greco àskisis. Il popolo russo ricevette il cristianesimo da Costantinopoli quando, nel 988, il principe san Vladimiro e sant'Olga, sua nonna, furono battezzati con i loro sudditi e fu istituita la sede metropolitana di Kiev.
Meno di un secolo dopo, verso il 1073, moriva il padre del monachesimo russo, sant'Antonio, fondatore della Lavra delle Grotte (Pecerskaja Lavra) presso Kiev. La sua personale esperienza orientava la vita monastica in un senso più profondamente penitenziale, con un accento posto sulla peccabilità umana, che rimarrà caratteristico della spiritualità russa. Un aspetto fondamentale è naturalmente il canto corale.