Riceviamo e pubblichiamo
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| Claudio Taglia |
- Gentile presidente,
mi permetta di esporre alcune considerazioni in merito alla Sua lettera recante la data del 27/08/2007, pubblicata su Tuscia Web con il Titolo: “Nessun rimpianto per la perdita di Rocchi”.
Trovo il contenuto della citata lettera alquanto arrogante ed autoritario, per nulla confacente alle aspirazioni di chi, all’atto di ricoprire la carica di Presidente provinciale di AN, aveva dichiarato di svolgere le funzioni proprie della carica con spirito democratico, ricercando la collaborazione anche dei rappresentanti il gruppo di minoranza.
In effetti, chiunque può cogliere il tono sprezzante e perentorio delle Sue affermazioni quando si rivolge “ai 4 o 5 tesserati” accusandoli di “ usare l’appartenenza politica per dare gratuito sfogo alle loro ambizioni represse, per celare le loro insicurezze, per assaporare l’ebbrezza di uscire dal grigio e perenne anonimato, in definitiva per autoconvincersi di esistere”.
Che modo pacato di esprimersi, egregia Presidente! Ma siccome bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, non si può sottacere che Ella, con quei Suoi giudizi nei confronti dei “4 o 5 tesserati”, ha dimostrato agli iscritti di AN, ai simpatizzanti del Partito, e ai lettori, di possedere pregevoli competenze psicoanalitiche, se ha potuto, con stupefacente sicurezza, far emergere dal profondo dei “4 o 5 tesserati” i drammi esistenziali che sono all’origine delle loro esternazioni. Perciò, se la Sua analisi ha colto nel segno, è motivo di soddisfazione per AN prendere atto che la Presidente Grassini ha anche la capacità di cogliere e rappresentare gli aspetti più reconditi dell’animo umano. Questo è, senza dubbio, una risorsa per il Partito. Solo che, a parer mio, sarebbe più corretto, quando si ha da dire qualcosa contro qualcuno, dirlo facendo nomi e cognomi.
La presidente Grassini, nella menzionata lettera, non ha mancato, giustamente, di bacchettare il signor Andrea Rocchi, reo di aver commesso errori di ortografia. Purtroppo, però, anche ai grandi della politica può capitare di scivolare sulla classica buccia di banana. Ma questo, è bene dirlo subito, non ne sminuisce la grandezza e il prestigio.
Ricordo a me stesso che nelle parole “autoproclamazione” e “autosospeso” il primo elemento, auto-, (che significa “di se stesso” “da sé”), fa parte integrante della parola. Pertanto non è corretto scrivere “auto proclamazione” e “auto sospeso”. Ma trattandosi della Presidente Grassini, (e non di quei poveri “4 o 5 tesserati” che consumano, inconsapevoli, la loro squallida vita in un misero e grigio anonimato) ci guardiamo bene dall’emettere giudizi di sorta. Anzi, siamo convinti che nel caso della Presidente non si sia trattato di un reiterato errore di ortografia, ma bensì di un grossolano errore di stampa.
Claudio Taglia