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| Ali di luce |
- Dopo la paura la gioia, dopo la gioia, la festa.
La tromba d’aria, poi il trionfale trasporto. E’ tempo di festeggiare, prima del dieci settembre, quando la Macchina sarà smontata.
Giovedì sei, sotto Ali di Luce a Santa Rosa, cena a base di penne.
Un appuntamento introdotto dai Cesarini che è diventato una tradizione. Continuerà anche dopo di loro? “Ce lo auguriamo – dice Andrea – perché è un bel momento”.
Con il tre settembre si è chiuso un capitolo?
“Sono dieci anni che facciamo la Macchina – continua – ma giustamente è tempo di lasciare spazio agli altri.
Sarà molto difficile che parteciperemo di nuovo a un concorso”.
Con l’ultimo trasporto di Ali di Luce in qualche modo si potrebbe chiudere un’epoca. Insieme ai Cesarini, esce di scena anche Raffaele Ascenzi.
“In questi cinque anni – dice il facchino – ideatore – ho avuto modo di riflettere. Sono stati bellissimi e pieni di soddisfazione, ma anche duri, tanto quanto i trasporti da Facchino. Io ne ho fatti venti e quindi penso di poter lasciare con gioia vera a chi verrà dopo di me.
Sia come ideatore, sia come Facchino.
Sto la sotto da tanto tempo, è bene che io ceda il passo a qualcuno più giovane che merita di stare lì”.
Ma se il prossimo tre settembre la sua “creatura” dovesse ottenere una proroga, magari ci potrebbe essere un ripensamento.
Il sesto trasporto di Ali di Luce, per il sindaco Gabbianelli è possibile nel caso in cui Papa Benedetto XVI accetti l’invito a partecipare al trasporto.
“Queste valutazioni – spiega – le faremo e con il consiglio comunale. Se ci dovesse essere questo grande evento, dovremmo anche considerare che il primo anno di trasporto di una nuova Macchina è un anno problematico.
In generale, sono per il rispetto delle regole.
Una Macchina dura cinque anni, poi si rinnova".
Intanto, il ciuffo Claudio Fraccaro, che dopo il trasporto è stato trasferito a Belcolle in lettiga ortopedica per una sospetta lesione alla colonna, si trova ricoverato in neurochirurgia. Una patologia erniale che i medici sperano di curare senza ricorrere all’intervento.
