Pochi secondi prima aveva impartito l’ordine il capofacchino Rossi e prima di lui, dopo Gabbianelli, l’incitamento di Contaldo Cesarini: “Forza con la forza”. La Macchina di Santa Rosa ha ancora una volta emozionato, con il gran cuore dei Facchini che non hanno corso. Hanno volato.
Le paure dei giorni scorsi, sono solo un lontano ricordo. “Trasporto perfetto il commento di Contaldo Cesarini la Macchina è perfettissima. Anzi parecchi Facchini mi hanno detto che si porta meglio quest’anno che non lo scorso. Sono contento e allegro. Scordiamoci tutto il passato”. E che è felice, si capisce.
A Piazza del Plebiscito, c’è anche tempo di scherzare. Con un Facchino, Contaldo si mette sotto la Macchina e fa il verso di volerla sollevare da solo e portarla. Prima della sosta, la girata. Perfetta, con le ali che si sono aperte, rapendo lo sguardo di una piazza gremita di gente. Girata dedicata a Ivan Rossi, Giuseppe Mascolo, Giuseppe Zucchi e al 750esimo anniversario del primo trasporto del corpo di Santa Rosa.
Lungo il percorso, tanta gente, per essere un lunedì. Di sicuro più di sessantamila persone. “Abbiamo dice il sindaco Gabbianelli migliaia di viterbesi. Sono più di sessantamila. Lo avevo definito trionfale, pensando di dare molta enfasi, invece è riduttivo. Si tratta davvero di un trionfo. Ho visto superare i normali ostacoli che ci sono sul percorso, con una velocità e uno slancio impressionanti”.
I Facchini sono sembrati ancora più motivati dopo quello che è successo. “E’ così che reagiscono gli uomini e le donne vere. Nelle difficoltà sanno dare il meglio”.
Guidati dal nuovo capofacchino Sandro Rossi. “I Facchini sono uomini impagabili dice darebbero l’anima per Santa Rosa e l’hanno dimostrato. Hanno fatto un trasporto eccezionale. E’ un onore per me”.
Una prima volta emozionante. “Tante emozioni continua gioia, attenzione, tantissime”.
Anche la paura? “Quella no prosegue perché era tutto a posto. Qualche timore solo quando siamo andati a prendere la Macchina, con quel traliccio che pendeva da una parte. Ma quando siamo arrivati su Via Garibaldi ci siamo stretti, per non farci intimorire e così è stato”.
Ali di Luce ha ripagato mostrandosi in tutta la sua bellezza. In alto la Santa splendeva più del solito, solo la penultima parte è rimasta in ombra, con settanta lumini spenti. Ma questo non ha tolto nulla al fascino della creatura di Raffaele Ascenzi. “Sono un po’ dispiaciuto per i lumini dice Ascenzi per il resto tutto ok”.
Ad accompagnare Ali di Luce, sul percorso tanti ospiti, dal presidente della Regione Marrazzo al ministro Fioroni.
“E’ un’emozione che vale doppio spiega Fioroni avendo rischiato di non vedere il trasporto, ciascuno di noi si rende conto di quanto amiamo Santa Rosa. E come tutte le cose cui teniamo, ci accorgiamo del loro valore quando non le abbiamo. Il rischio ci ha fatto ancora di più capire il valore di questa tradizione”.
E per un ministro che vede rinnovarsi un’emozione, c’è un presidente di Regione alla sua prima volta al trasporto. “E’ una manifestazione tra le più belle d’Italia dice Marrazzo di straordinaria forza. Viterbo è una bella città, su cui investire”.
Di sicuro il presidente non avrà cambiato idea anche quando arrivato di fronte alla chiesa di Santa Rosa, si è seduto su un gradino, ma è stato poco gentilmente invitato da una signora a spostarsi da un’altra parte.
L’incedere di Ali di Luce in salita, l’arrivo, l’esplosione di gioia scoppiata subito dopo, sono un tuffo al cuore, ha regalato un sorriso a tutti. E a tutti ha fatto gridare, ancora una volta, viva Santa Rosa.