Viterbo - Tromba d'aria - Interviene Prestininzi (Rifondazione)
"I commercianti di San Sisto vanno risarciti"
2 settembre 2007 - ore 0,10
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| Volo d'Angeli |
- Il 23 agosto 2007 il centro abitato di Viterbo è stato investito da un vento molto forte. Altrove, nella Tuscia, tale fenomeno meteorologico ha assunto la forza di una vera e propria tromba d’aria ed ha causato ingenti danni alle case, all’agricoltura, al commercio e all’industria.
Nel capoluogo si è inclinata, appoggiandosi sul campanile della chiesa di S. Sisto, la macchina di S. Rosa con tutta l’impalcatura che la conteneva.
Sin qui la cronaca dell’imponderabile, del “trascendente”. Da quel momento in poi subentra “l’immanente”.
Le autorità cittadine decidono di non procedere subito alla rimozione dell’impalcatura pericolante; anzi valutano opportuno consolidare la stessa aggiungendo ponteggi di appoggio e puntellando dall’interno il campanile di S. Sisto.
Il tutto probabilmente per scongiurare che i cantieri di smontaggio dell’impalcatura e di rimontaggio della macchina di S. Rosa, sovrapponendosi contemporaneamente nello stesso luogo, potessero compromettere la puntualità del trasporto del 3 settembre.
Il problema è che per lavorare in sicurezza è stata decisa la chiusura ai pedoni, oltre che ai veicoli, dell’intera zona di S. Sisto comprendente parte di Via Garibaldi. I titolari degli esercizi commerciali ricadenti nell’area di influenza del cantiere hanno dato vita ad accese proteste per il mancato o diminuito incasso, durante la settimana di interdizione ai pedoni, in funzione della distanza dell’esercizio dal luogo del sinistro.
Il sindaco di Viterbo, nella consueta conferenza stampa prima dei festeggiamenti ha liquidato la faccenda dichiarando, come risulta dalla stampa, che “I malumori dei commercianti sono la conseguenza di misure indispensabili”.
A mio avviso le misure indispensabili sarebbero state quelle strettamente legate alla gestione della “Cosa Pubblica”: rimuovere immediatamente l’impalcatura pericolante e garantire un passaggio pedonale protetto.
Se tutto ciò non è stato fatto per una condivisibile scelta di non compromettere il trasporto del 3 settembre, per motivi di natura religiosa o culturale, sarebbe opportuno che le autorità politico-religiose che avessero operato tali scelte si assumessero la responsabilità di trovare un modo per risarcire gli operatori commerciali e tutti i soggetti danneggiati economicamente dalle misure adottate per assicurare la regolare partenza del tradizionale trasporto della macchina di S. Rosa. Viterbo 1/9/2007 Marco Prestininzi Consigliere Comunale di Viterbo Partito delle Rifondazione Comunista
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