Riceviamo e pubblichiamo
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Giovanni Bartoletti
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- Ringraziamo il locale comitato, che si batte contro la costituzione degli aeroporti su scala mondiale, per aver aperto un confronto sulla questione aeroportuale. Ci troverete sempre disponibili per discutere costruttivamente della questione relativa al costituendo scalo laziale.
Tuttavia, ci corre l’obbligo di rilevare la superficialità, e talvolta l’offensività, delle loro osservazioni, che dimostrano l’assoluta mancanza di conoscenza della tematica aeroportuale, che, lungi dal portare un contributo di riflessione, suscitano invece inutili allarmismi.
Valutare attentamente la situazione specifica ed informarsi prima di dare giudizi affrettati e fuorvianti, costituisce un dovere di chi ha a cuore il futuro delle Nostre Terre.
Futuro che, purtroppo, vede la Tuscia sull’orlo di un baratro economico senza precedenti. Negare a priori una struttura che, nell’esempio verosimilmente simile al nostro, del terzo scalo lombardo (Orio al Serio), ha generato in pochi anni un indotto di 17.915 addetti per una produttività di 2.221.386.984 di euro ( studio S.A.C.B.O. 2005), appare essere il frutto di una irragionevole demagogia.
Creare disinformazione, cercando di terrorizzare i cittadini con un’accozzaglia di dati sforniti di ogni base scientifica, che non sia quella autoreferenziale, rischia di ingenerare dubbi e perplessità sugli autentici interessi perseguiti.
Consentiteci, quindi, perlomeno il beneficio del dubbio, alla luce di un attacco tuonante sferrato da tale Giulietto Chiesa & c. mirato solo contro l’aeroporto di Viterbo che, invece, dall’Enac ha ricevuto il massimo punteggio circa la compatibilità ambientale, rispetto ai concorrenti scali laziali. Sarà mica, che il sostenitore del bluff dell’11 settembre si sia convinto che uno scalo Ciociaro o Pontino produce ossigeno, anziché, CO2? Consentiteci la nostra perplessità alla luce di un Vostro intervento assettato a pochi giorni dalla decisione del Ministro Bianchi, quando, da più di un anno si parla quotidianamente dell’aeroporto viterbese.
E ancora quando parlate di sottesi interessi mafiosi (in senso stretto) o di lobby di estrema destra che vorrebbero l’aeroporto. Forse, quando parlate di mafia, fate confusione con le eco-mafie che hanno monopolizzato il nostro territorio e che ci hanno regalato il quarto posto assoluto nella classifica delle “pattumiere nazionali”, con gli interessi di migliaia di giovani che hanno il sacrosanto diritto di non dover emigrare altrove per un tozzo di pane. Quanto ai presunti estremisti politici è bene precisare che mai nella storia della nostra città si è avuto un trasversalimo politico così compatto a favore del territorio.
A titolo informativo facciamo presente che il nostro Comitato, come da tempo annunciato in un comunicato congiunto con Legambiente, pretenderà l’attuazione di seria ed accurata valutazione di impatto ambientale, che coinvolga tutte le realtà sociali, a partire dalle associazioni ambientaliste e dai comitati dei cittadini, il cui superamento è, ovviamente, condizione assoluta e prioritaria per la successiva realizzazione dello scalo.
Pretenderemo anche l’attuazione delle più efficienti misure atte a limitare l’impatto ambientale sul territorio, sviluppando al meglio le moderne tecnologie e procedure di salvaguardia delle risorse ambientali e delle attività agricole ed imprenditoriali in una zona ad elevato valore come quella termale.
Ribadiamo, altresì, che tra gli aeroporti candidati allo scalo laziale, quello di Viterbo, come indicato dall’Enac, inquina di meno, in quanto riduce le tratte aeree che in prevalenza provengono da Nord, inoltre non ha centri urbani sul prolungamento asse pista ed è posto parallelamente alla città, a 4 km dalla stessa, con venti dominanti, che soffiano nella stesse direzione della pista.
Rinnoviamo la disponibilità a volere approfondire, senza pregiudizio alcuno, tutti gli argomenti connessi alla costruzione dell’aeroporto. Sarebbe, infatti, lecito parlare di sviluppo eco-compatibile (sostenibile) senza, ovviamente, penalizzare ulteriormente le persone che su questo territorio vorrebbero continuare a vivere, potendo cogliere tutte, per non dire uniche e rare, le occasioni di crescita e sviluppo, quali ad esempio l’aeroporto.
Giovanni Bartoletti