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| Peppe Sini
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Riceviamo e pubblichiamo - Egregio Ministro dell'Ambiente,
le scriviamo a nome di molti cittadini e del Comitato che si oppone alla realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per voli low cost, opera che avrebbe un devastante impatto sull'ambiente, sulla salute delle persone, su fondamentali beni culturali e sociali, su rilevanti elementi dell'economia locale.
Peraltro nel suo intervento alla recente conferenza nazionale sui mutamenti climatici svoltasi presso la Fao a Roma lei ha riconosciuto la gravita' del fenomeno del surriscaldamento del clima e come ad esso contribuiscano fortemente gli effetti di particolari attivita' umane, ed ha messo in evidenza l'assoluta necessita' di interventi urgenti, concreti, drastici.
Tra questi interventi non puo' non esserci la riduzione del trasporto aereo, che contribuisce all'effetto serra in misura considerevole.
Le segnaliamo quindi le questioni di cui ci stiamo occupando come cittadini, associazioni e comitato che si oppone sia all'aeroporto di Viterbo, sia piu' in generale all'ipotesi di un terzo polo aeroportuale nel Lazio (quale che sia la sua collocazione geografica), e che si impegna per una immediata drastica riduzione del trasporto aereo, ed in particolare per l'immediata diminuzione dei voli afferenti allo scalo di Ciampino; questioni su cui chiediamo un suo autorevole, energico, tempestivo intervento; questioni che per piu' versi chiamano in causa specifiche competenze che afferiscono anche al suo ministero.
1. Ridurre il trasporto aereo, non aumentare gli aeroporti
In primo luogo evidenziamo come la riduzione del trasporto aereo sia una urgente necessita'. Lei dispone di tutti i dati che lo dimostrano inoppugnabilmente, dati che quindi non e' necessario ripetere qui.
2. Liberare Ciampino senza creare altre Ciampino
E' possibile, doveroso, necessario ed urgente liberare la popolazione di Ciampino almeno da una parte - a suo tempo autorevoli rappresentanti istituzionali si impegnarono per un terzo - dell'ingente e assai nocivo traffico aereo che li' fa scalo: semplicemente riducendo i voli. E' una richiesta alla quale ci associamo con piena convinzione.
Al contempo segnaliamo quanto sarebbe assurdo se invece di ridurre i voli per liberare Ciampino da un volume di traffico semplicemente intollerabile, si intendesse creare altre Ciampino per favorire un ulteriore incremento del volume del trasporto aereo: con questa logica si andrebbe verso una sicura catastrofe generalizzata.
Occorre imporre una drastica riduzione dei voli, ed occorre innanzitutto cessare di finanziare con ingenti fondi pubblici le compagnie aeree.
3. La dissennata proposta di un mega-aeroporto a Viterbo
La proposta, sostenuta da una lobby che in sede locale fa capo all'estrema destra viterbese, di realizzare a Viterbo un mega-aeroporto per voli low cost finalizzati al turismo "mordi e fuggi" diretto a Roma, se trovasse realizzazione avrebbe conseguenze nefaste per Viterbo e l'alto Lazio. Vediamone alcune in dettaglio - sia pure elencandole solo per titoli:
3.1. Il sedime aeroportuale che si vorrebbe ingigantire quanto a dimensioni e a volume di traffico per realizzare il mega-aeroporto si trova praticamente nell'area termale del Bulicame, una delle principali risorse ambientali, storiche, culturali, sociali ed economiche di Viterbo: la realizzazione del mega-aeroporto implicherebbe il disastro dell'area termale, del termalismo, della fruizione del fondamentale bene storico-culturale e terapeutico-sociale del Bulicame.
3.2. L'inquinamento atmosferico, con particolar riferimento alle polveri sottili, colpirebbe una vasta zona, producendo un danno ambientale, sanitario ed economico ingente, considerando anche il particolar valore ed uso dell'area termale che piu' gravemente ne sarebbe investita e la prossimita' della citta'.
3.3. Interi quartieri della citta' sarebbero devastati dall'inquinamento acustico degli aerei in fase di manovra a bassa quota: migliaia e migliaia di persone subirebbero un'aggressione violentissima alla loro salute, al loro riposo, al loro benessere.
3.4. Ne conseguirebbe altresi' un forte deprezzamento di immobili ed esercizi, ovvero gravi danni all'economia locale.
3.5. Entrerebbe altresi' in crisi l'intero sistema infrastrutturale della viabilita' del viterbese, gia' inadeguata all'attuale volume di traffico ferroviario e stradale, con conseguenze prevedibilmente gravissime.
3.6. Trattandosi di un'opera al servizio del turismo per Roma, per il Viterbese sarebbe un'ennesima penalizzazione, un'ennesima servitu' nociva, un'ennesima denegazione dei legittimi interessi locali, un'ennesima "grande opera" che ostacola la possibilita' di un sviluppo autocentrato con tecnologie appropriate, e che quindi impoverirebbe ancor piu' l'Alto Lazio.
3.7. Manca del tutto la Valutazione d'impatto ambientale. E da parte di alcuni fautori dell'opera a piu' riprese si e' esplicitamente protervamente dichiarato che si intenderebbe addirittura non tener conto di questo obbligo di legge.
3.8. Studiosi da molti anni impegnati nella denuncia dell'economia illegale e della politica corrotta segnalano la possibilita' che si sia in presenza di possibili intrecci politico-affaristici non trasparenti.
3.9. L'Alto Lazio e' gia' gravato dalle emissioni inquinanti del polo energetico Civitavecchia-Montalto: un ulteriore pesantissimo aggravamento dell'inquinamento atmosferico (come quello provocato da un mega-aeroporto come quello prospettato) e' del tutto inammissibile.
4. L'Alto Lazio ha bisogno di ben altro
Quanto alla mobilita' l'Alto Lazio ha bisogno innanzitutto di un reale potenziamento delle ferrovie: della riapertura della linea Civitavecchia-Capranica-Orte (da decenni assurdamente dismessa), del potenziamento della Viterbo-Orte e del raddoppio della Viterbo-Roma (due tratte che hanno attualmente tempi di percorrenza incredibili).
Quanto al modello di sviluppo l'Alto Lazio ha bisogno della difesa e della valorizzazione dei beni ambientali e culturali di cui e' ricco, e del sostegno alle sue reali vocazioni produttive: dall'agricoltura di qualita' al turismo di qualita', dal termalismo all'alta formazione.
5. Cessare di finanziare con i soldi pubblici le compagnie aeree
Occorre altresi' che cessi il grande inganno sul trasporto aereo: occorre che si sappia quanto esso sia energivoro ed antieconomico, occorre che si conoscano le esatte dimensioni dell'effettivo danno pubblico da esso prodotto in termini di denaro, diritti, salute.
Lei sicuramente gia' conoscera' una importante proposta che viene dalla Provincia di Bolzano: per iniziativa di cittadini sensibili e preoccupati si svolgera' cola' un referendum non solo contro l'ampliamento dell'aeroporto ma anche affinche' gli enti pubblici cessino di finanziare le imprese che sul trasporto aereo speculano ricavando ingenti profitti dal gigantesco esborso di fondi pubblici a loro esclusivo vantaggio.
Le pubbliche risorse, i fondi dell'erario, siano usati a beneficio di tutti i cittadini e non di ristrette oligarchie che provocano gravi danni ai beni comuni, al pubblico interesse, ai diritti di tutti.
6. Questioni globali
La ragionevole richiesta di ridurre il trasporto aereo si fonda su una corretta valutazione della necessita' e dell'urgenza di difendere la biosfera, di riconoscere e tutelare fondamentali diritti umani, di promuovere la democrazia, di adottare nelle decisioni che tutti riguardano il principio di responsabilita'.
Sono temi su cui lei si e' soffermato ampiamente nella sua relazione alla Conferenza nazionale sui mutamenti climatici di non molti giorni fa e quindi non occorre ripeterne qui le profonde e decisive implicazioni, bastera' averli ricordati.
7. Prestigiosi sostegni alla nostra iniziativa
Alla nostra iniziativa contro il terzo polo aeroportuale, per la riduzione del trasporto aereo e in difesa dell'ambiente, della salute dei cittadini, dei reali beni e delle reali vocazioni del territorio sono gia' pervenute molte autorevolissime adesioni e sostegni.
Bastera' ricordare la solidarieta' di una illustre figura delle istituzioni come il magistrato Ferdinando Imposimato; la solidarieta' di scienziati dal prestigio internazionale come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giorgio Nebbia; la solidarieta' di dieci parlamentari europei: Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano;
la solidarieta' di illustri personalita' della cultura e della vita civile come i cattedratici universitari Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi;
e di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini, Lea Melandri;
di intellettuali come Maria D'Asaro, Franco Barbero, Valeria Borgia, Augusto Cavadi, Chiara Cavallaro, Giancarla Codrignani, Paola Del Zoppo, Francesco De Notaris, Maria G. Di Rienzo, Daniele Gallo, Pupa Garribba, Giorgio Giannini, Angela Giuffrida, Letizia Lanza, Elena Liotta, Paola Mancinelli, Attilio Mangano, Enzo Mazzi, Sara Michieletto, Elena Monguzzi, Daniela Musumeci, Diana Napoli, Nadia Neri, Helene Paraskeva', Sergio Paronetto, Francesco Pistolato, Enrico Peyretti, Tiziana Plebani, Giovanna Providenti, Elio Rindone, Brunetto Salvarani, Bruno Segre, Paola Sessa, Renato Solmi, Giuseppe Tacconi;
di personalita' dell'impegno civile, sociale ed educativo come Normanna Albertini, Giacomo Alessandroni, Alessandro Ambrosin, Luciano Benini, Norma Bertullacelli, Carla Biavati, Liliana Boranga, Adriana Bottini, Elena Buccoliero, Paolo Buffoni, Giuseppe Burgio, Elisabetta Caravati, Tiziano Cardosi, Giovanni Colombo, Marinella Correggia, Leila Lisa D'Angelo, Riccardo Dello Sbarba, Emilio De Paolis, Gabriele De Veris, Osvaldo Ercoli, Giuliano Falco, Carlo Ferraris, Agnese Ginocchio, Dario Giocondi, Carlo Gubitosa, Pasquale Iannamorelli, Floriana Lipparini, Francesco Lo Cascio, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Giovanni Mandorino, Nello Margiotta, Carla Mariani, Gian Marco Martignoni, Luca Martinelli, Raffaella Mendolia, Michele Meomartino, Carmine Miccoli, Maddalena Micotti, Luisa Mondo, Adriano Moratto, Beppe Pavan, Paola Pavese, Strato Petrucci, Enzo Piffer, Luciano Polverari, Anna Puglisi, Piercarlo Racca, Fabio Ragaini, Silvana Sacchi, Luca Salvi, Antonia Sani, Umberto Santino, Giovanni Sarubbi, Eugenio Scardaccione, Anna Schgraffer, Silvano Tartarini, Amedeo Tosi, Mao Valpiana, Claudio Vedovelli, Marcello Vigli, Giulio Vittorangeli. del sottosegretario Paolo Cento;
di senatori e deputati al parlamento italiano come Maurizio Acerbo, Paolo Cacciari, Giovanna Capelli, Haidi Giuliani, Lidia Menapace, Gianpaolo Silvestri, Gino Sperandio, Tiziana Valpiana; di consiglieri regionali del Lazio come Roberto Alagna, Anna Pizzo; di numerosissime persone del viterbese, tra cui autorevolissime figure delle istituzioni e della vita civile locale.
8. Agire subito
Occorre agire subito per impedire questo ennesimo dissennato scempio. La minaccia e' grave e incombente.
9. Cosa le chiediamo
Egregio ministro dell'Ambiente,
Alcuni degli interventi opportuni e necessari sono anche di sua competenza.
Confidiamo che lei prendera' in seria considerazione questa segnalazione e vorra' impegnarsi al fine di difendere l'ambiente, la salute delle persone, il territorio, i diritti di tutti e la legalita' minacciati da un'opera sciagurata e insensata.
La preghiamo di voler esercitare il suo ruolo di titolare del dicastero preposto alla difesa dell'ambiente e di vigilare afffinche' non si violino le leggi a tutela dell'ambiente e della salute.
10. Una richiesta d'incontro
Egregio ministro,
le saremmo altresi' grati di un cenno di riscontro alla presente e della disponibilita' ad un incontro per poterle illustrare in modo piu' approfondito quanto in questa lettera soltanto enunciato.
Voglia gradire distinti saluti,
la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta
il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini