 |
| Il sindaco Gabbianelli |
Riceviamo e pubblichiamo - Egregio signor sindaco di Viterbo,
credo che il primo cittadino di ogni città, se già non la sa, appena eletto dovrebbe prendere conoscenza della storia e degli usi e costumi del paese che rappresenta.
D’altra parte lei, in passato, ha dimostrato di averla questa conoscenza.
Ritengo, quindi, ancora più sconcertante il comportamento da lei tenuto sabato 22 in occasione della processione del SS. Salvatore.
Mi piace, comunque, rammentarle un po’ di storia viterbese: la parrocchia di S. Maria Nuova che organizza tale processione, per qualche secolo è stata la sede delle assemblee popolari e dei consigli generali della città.
Negli statuti comunali del 1251 era stabilito che all’esterno della chiesa fosse collocato il cippo sul quale era scolpito il “passo” assunto come misura ufficiale del Comune.
Inoltre, sempre in Santa Maria Nuova erano conservati gli atti e i denari del Comune così come era depositata l’urna del Bussolo con le schede dei cittadini deputati ai pubblici uffici. Ciò fino al 1574, data di nascita dell’attuale Palazzo dei Priori.
Nel passato, poi, anche la processione del SS. Salvatore ebbe dei legami con il Comune: fin dal 1283, infatti, con solennità, il clero ed i rappresentanti del Comune incontravano la sacra immagine e l’accompagnavano fino alla chiesa di S. Maria Nuova.
Tutto ciò fino al 1870 quando la processione venne sospesa. Allorché negli anni ’60 fu ripresa tale tradizione, per non disturbare troppo i signori amministratori (divenuti politici) nacque l’usanza, sempre in considerazione dell’importanza storica per la città della chiesa e della processione, di incontrare i rappresentanti comunali in piazza del Plebiscito.
E siamo arrivati all’anno 2007 quando cioè in piazza del Plebiscito non si è presentato, non dico lei sicuramente impegnatissimo, ma nessun delegato del sindaco per accogliere, io ritengo per dovere, ma almeno per tradizione, la sacra immagine.
Vista tale “accoglienza” e considerato che anche giovedì 20, nonostante l’invito a tutti, nessuno si è presentato alla conferenza per il ritorno dell’immagine originale dopo sette anni di restauri da parte della Soprintendenza competente, sorge il dubbio che si voglia eliminare, almeno dal punto di vista cittadino, tale manifestazione.
Che ne dice signor sindaco, sarà il caso di chiedere scusa?
Luigi Torquati