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Pelecca, Martinelli e Massera
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- Previsioni del lavoro: stabile e a tempo indeterminato.
Il 23 luglio Cgil Cisl e Uil hanno sottoscritto l’intesa con il Governo per il rilancio dell’occupazione. Erano quindici anni che non succedeva e oggi, a due mesi dalla firma, per i sindacati è arrivata l’ora della verità. Ottenere il consenso di lavoratori (precari compresi) e pensionati, anche nella Tuscia.
Nelle assemblee in aziende con più di quindici dipendenti o nelle sedi di Cgil Cisl e Uil, fino alle 14 del 10 ottobre, circa quarantamila persone nella Tuscia sono chiamate a esprimersi attraverso un referendum, sull’intesa.
Consultazione che nelle previsioni e per il bene dell’accordo, si dovrà trasformare in una pioggia di sì. Martinelli della Cgil ne è certo e prende come punto di partenza l’altra consultazione, datata 1995.
“Allora ricorda votarono più di sedicimila persone e i consensi superarono il 57 per cento”. Stavolta non vale la regola del “comunque vada sarà un successo”.
Partecipazione e consensi dovranno essere anche superiori, e non sarà facile, dal momento che il mondo del lavoro si è frammentato. All’epoca esisteva ancora il cantiere della centrale di Montalto, che raccoglieva molti lavoratori.
Ma la mobilitazione sarà ai massimi livelli. “Perché ci deve essere una risposta chiara del mondo lavorativo continua Martinelli con la firma del 23 luglio non abbiamo risolto tutti i problemi, ma ci sono molti passi in avanti per lavoratori, pensionati e per la stabilizzazione del precariato. Ed è un accordo che arriva dopo tanto tempo”.
Che porta adeguamenti alle pensioni, il superamento dello scalone, tutela il lavoro usurante, mantiene a sessant’anni l’età pensionabile per le donne e consente il riscatto dei periodi per la laurea a fini pensionistici, anche rateizzando l’importo.
“Oggi afferma Massera (Uil) mettiamo puntelli precisi, pur senza risolvere tutto. Si guarda molto ai giovani, puntando al lavoro stabile e a tempo indeterminato, consentendo di far confluire in un unico “contenitore” i contributi pensionistici versati a diversi enti, cambiando occupazione negli anni”.
Tante buone ragioni per dire sì, più una appena sussurrata. Bisogna fare presto, perché dopo lo spettacolo in Senato della scorsa settimana, il tempo per chiudere l’accordo con questo Governo potrebbe non essere infinito.
“Abbiamo bisogno di capire che la nostra base ha capito osserva Rosita Pelecca (Cisl) con un gioco di parole andiamo verso la stabilizzazione e l’aggancio dei salari al costo della vita.
L’accordo è comunque passibile di modifiche, ma sta già dando risposte che altrimenti non ci sarebbero.
Il bonus per le pensioni attraverso la quattordicesima, ad esempio, nella Tuscia interessa quasi ventimila persone”.