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- “E’ stato fatto un lavoro intelligente ed equilibrato per le liste. Un ringraziamento va ai segretari provinciali che hanno fatto questo lavoro”. Così, il presidente della provincia, Alessandro Mazzoli, ha aperto la kermesse di presentazione pubblica della lista Democratici con Veltroni.
E subito dopo ha ufficializzato la novità: Bengasi Battisti al posto di Ermanno Barbieri.
Sul tavolo della presidenza, ieri sera alla sala conferenze della Provincia, uno a fianco all’altro Ugo Sposetti, Andrea Egidi, Alessandro Mazzoli, Giuseppe Fioroni e Angelo Allegrini.
Primi a prendere la parola dopo il presidente due giovani: Federico Mancinelli, segretario provinciale della Margherita e Sara Riccardi diessina che si spertica in ringraziamenti verso i big Sposetti e Fioroni.
Si arriva al dunque.
Parla Sposetti.
“Mi rappresentano tutti come il difensore dei partiti della prima repubblica. Mi indicano come un burocrate di partito - sembra lamentarsi Sposetti -. Ma questo come potete ben capire non mi dà per nulla fastidio. La verità è che io difendo l’articolo 49 della costituzione che recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
E quell’articolo è stato elaborato da personaggi come La Pira, Lelio Basso, Aldo Moro, Palmiro Togliatti”.
Un riferimento ai padri nobili della Repubblica, ma poi Sposetti torna a cose più terrene.
“Io non volevo candidarmi - spiega -. Ma poi hanno tanto insistito ed ho dovuto accettare. Ma ho posto una condizione: in lista prima di me ci doveva essere una ragazza. E così è stato”.
Poi si torna a “volare” parlando dell’aeroporto e arriva anche una puntatina per chi vuol capire.
“Sull’aeroporto si prenda una decisione - afferma -. La vicenda dell’aeroporto è esemplare. Ci sono silenzi assordanti di cui discuteremo nelle prossime settimane”.
Poi ancora un elogio dei segretari provinciali.
“Certo tutto si può fare meglio. E’ sempre così. Forse qualcosa è stata sottovalutata...”.
Un riferimento al caso Carai?
Sposetti chiude con quella che è una sua fissa: “Il 14 ottobre gireremo i paesi e chiederemo 5 euro a chi vota e non uno. Le idee per camminare hanno bisogno di gambe. Il 14 ottobre faremo dimenticare molti blog”.
E la volta del ministro Fioroni che tenta una sintesi.
“In questi anni - ricorda - non abbiamo fatto altro che cambiare marchi. Ma si trattava di marchi senza sostanza. E così non si vince. Ora siamo in un momento in cui veramente stiamo per fare un salto in avanti. Un salto che va fatto senza perdere le proprie tradizioni culturali - politiche”.
Non manca una battuta su chi divide il mondo tra società civile e politica.
“Io - sogghigna il ministro - mi trovo sempre tra gli incivili... Però non ho mai visto i civili vincere le elezioni...”. Prima frecciata.
Fioroni distingue poi tra “coalizione contro” e “coalizione per”.
“Non possiamo pensare, come abbiamo fatto in questi anni, di stare insieme per battere Berlusconi. Una coalizione contro, lo abbiamo visto, non regge. Quella che dobbiamo costruire è una coalizione per costruire, non per abbattere. Dobbiamo, in breve, uscire dala logica amico - nemico”.
Arriva un passaggio che nasce distensivo e finisce con una bacchettata : “Ringrazio tutte le liste che sostengono Veltroni e Franceschini perché ci arricchiscono. Ma va detto che non ci possono essere toni di confronto senza prospettive, basati sulla denigrazione. Un confronto basato sul rancore fondato su quello che non si è potuto avere e che non avrà. Se qualcuno vuole entrare nel partito democratico guardando indietro, non venga nel Partito democratico”.
Il ministro ringrazia Bengasi Battisti e Marco Massera segretario della Uil che sono entrati nelle liste Democratici uniti per Veltroni, e passa a Grillo.
“Oggi tutti hanno come interlocutore Grillo - dice -, finché qualcuno non gli dà una martellata. Anche se io, chiaramente, sono contrario alle martellate”.