Senza filtro - “Le preoccupazioni delle associazioni dei malati circa il futuro dell’Andosilla sono anche le nostre.
I troppi ritardi nella esecuzione dei lavori, la riduzione del personale, l’aumento delle liste di attesa, i servizi inoperanti e la scelta dell’accentramento dei laboratori analisi creano forti dubbi sul futuro della struttura”.
Lo affermano Danilo Corazza e Massimo Miccini, rispettivamente consigliere comunale e provinciale di Rifondazione Comunista.
“Nella visita all’Andosilla di fine agosto - continuano - effettuata dal nostro gruppo consiliare alla regione, questi problemi sono emersi in tutta la loro gravità.
A livello regionale, l’assessore al bilancio sta predisponendo lo sblocco dei fondi che permetterà la ripresa dei lavori, rispondendo fattivamente a un primo grande problema. Restano, però, tutti i problemi operativi.
Non vorremmo che la ricetta di Cisbani, che aveva programmato e tentato la disarticolazione del nostro ospedale, diventi quella di Aloisio, ad iniziare dalla riduzione delle funzioni del laboratorio analisi attraverso l’accentramento e lo spostamento dei biologi a Viterbo. Un atto che offende l’operatività e la professionalità del laboratorio analisi di Civita Castellana, che effettua mezzo milione di prestazioni l’anno.
Lo stato attuale dei servizi dell’ospedale, tranne alcune positive eccezioni, non fa altro che ingrassare le tasche dei servizi sanitari privati convenzionati. Inammissibile. Per questo facciamo nostre le denunce del Tribunale dei Diritti del Malato e delle associazioni che, grazie al loro contributo, tentano di ridare dignità all’ospedale civitonico.
Come Rifondazione Comunista, stiamo operando e in questo senso si è già espresso all’unanimità il consiglio comunale su una nostra mozione per l’assegnazione all’Andosilla del servizio pneumologico di secondo livello all’interno del piano di riordino regionale della pneumologia; abbiamo lavorato per l’acquisto dell’ecografo tridimensionale oggi al reparto di ginecologia (ce ne sono solo due di questa qualità a livello regionale); stiamo predisponendo impegni utili all’acquisto di una risonanza magnetica.
Siamo coscienti concludono Corazza e Miccini - che tutti questi sforzi, come anche l’impegno degli operatori che con professionalità operano nella struttura, risultano essere vani all’interno di un clima di forte incertezza e di smobilitazione.
Ma sappiamo che non siamo i soli a volere che il nostro ospedale viva e si potenzi e questo ci dà fiducia. Sappia quindi Aloisio che non accetteremo atti che ridurranno l’operatività del nostro ospedale”.