Riceviamo e pubblichiamo - Leggo sulla stampa locale che Il segretario generale della Fisacat Cisl si ritiene soddisfatto dell’epilogo della “querelle” del servizio mensa.
Purtroppo non posso confermare, per quanto mi riguarda, lo stato d’animo del sindacalista della Cisl.
Nulla da eccepire sull’ottimo lavoro svolto dal sindacato che si è rivolto alla magistratura per richiedere le spettanze dei lavoratori che da marzo 2007 non percepiscono il salario.
Il problema è che mentre il primo ottobre 2007 partirà (pare) il servizio con le modalità descritte dal segretario generale Giorgio Petroselli, per i lavoratori pare non si intraveda, al momento, la possibilità di percepire i quattro mesi di salario arretrato e il Tfr, almeno così ci ha riferito, frettolosamente e informalmente l’assessore Rotelli prima dell’avvio della quarta commissione consigliare.
Tutto ciò perché l’amministrazione che governa il comune di Viterbo, in qualità di stazione appaltante, non intenderebbe onorare le mensilità che la ditta inadempiente non ha erogato ai dipendenti.
L’assessore competente ha tenuto un comportamento assai negligente durante tutto il periodo in cui si sono succedute le società di comodo che hanno gestito il servizio delle mense scolastiche.
Non si è mai preoccupato di verificare la mancata presentazione del documento unico di regolarità contributiva da parte della ditta ogni volta che il dirigente del suo settore faceva pagare con puntualità svizzera i frequenti anticipi fatturati.
Non ha mai tenuto conto delle innumerevoli interrogazioni attraverso le quali il sottoscritto e gli altri consiglieri di minoranza denunciavano, da tempo, i ritardi nei pagamenti dei salari i mancati pagamenti ai fornitori da parte della società inadempiente.
A fronte di tanta negligenza sarebbe stato opportuno recepire almeno le indicazioni del giudice e sanare il debito nei confronti di chi, nonostante tutto, non ha mai interrotto le prestazioni per garantire i pasti ai bambini delle scuole di Viterbo.
Non mi sembra che ciò stia avvenendo, anzi mi risulta che il comune si sarebbe opposto in sede giurisdizionale.
Auguriamoci che il servizio parta il primo ottobre come promesso. Non si illudano però l’assessore inamovibile e il sindaco che lo protegge che, come si dice a Roma, “Ormai è passata la barchetta”.
Marco Prestininzi