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Renzo Trappolini
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Riceviamo e pubblichiamo
- “Rientra certamente nei compiti del presidente della regione analizzare e dar conto, nelle sedi istituzionali, dello stato dei luoghi interessati alla scelta della localizzazione del terzo aeroporto del Lazio.
In varie circostanze - dice l’assessore provinciale ai trasporti, Renzo Trappolini -, ho chiesto chiarezza sulle competenze e sui criteri alla base di questa scelta e autorevolmente mi è stato fatto riferimento al ministro dei Trasporti e a criteri tecnici.
Anzitutto la praticabilità aeronautica e l’efficienza, anche dal punto di vista economico, per le istituzioni e per gli operatori”.
Su questo piano, gli enti preposti Enac ed Enav - prosegue l'assessore - sembra non abbiano dubbi sulla scelta del Lazio nord, e specificamente di Viterbo.
Poi ci sono le infrastrutture ma ogni città, comprese Latina e Frosinone, avrà bisogno di adeguamenti e, in un quadro finanziario e operativo imponente, non saranno certamente gli investimenti necessari per questo a determinare il sì o il no alla localizzazione.
Comunque non si deve mai dimenticare - continua Trappolini - che si tratta di varare un terzo aeroporto per la Capitale, valido aeronauticamente e realizzabile con vantaggi di economia finanziaria e ambientale ottimali.
Pensare ad uno spezzatino di aeroporti a tema non è pertinente ed è un discorso vecchio, che ricorda tanto interventi a pioggia i quali scontentano alla fine tutti e soprattutto non risolvono i problemi (in primis quelli di Ciampino).
E poi - domanda Trappolini - quanti nuovi aeroporti? Due, tre, o chi più può ne metta?”.
L’appello - termina l'assessore ai trasporti - è ancora dunque al ministro Alessandro Bianchi, perché scelga una location in grado di assicurare il massimo della sicurezza e praticabilità aerea.
Il resto “suivra”, cioè seguirà di sicuro, come diceva Napoleone per le “vettovaglie”, quando, volando alto, decideva le strategie”.