Riceviamo e pubblichiamo
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| I danni della tromba d'aria |
- Leggiamo con una certa dose di stupore, le scomposte dichiarazioni di Martinelli, a proposito delle affermazioni del presidente del consiglio comunale di Tuscania, Regino Brachetti, fatte in aula, sulle ispezioni della Asl nei cantieri aperti dopo la tromba d’aria di fine agosto.
Si tratta di una accozzaglia di parole in libertà, delle quali sarà opportuno valutare i rilievi legali, farcite da una quantità industriale di villaneria, che la dice lunga sul personaggio e sulle ragioni che hanno ispirato tale sequela di elucubrazioni.
Come un novello Savonarola, il sindacalista, sedicente senza macchia e senza paura, si erge a unico testimone della moralità e del rigore, investendo, nella sua scomposta invettiva, molte istituzioni di questa provincia e i sui rappresentanti.
Prima di qualsiasi valutazione su quello che appare come una sorta di sfogo causato dall’incontinenza verbale di cui pare essere preda il soggetto in questione, occorre ristabilire un minimo di verità.
Il risentimento manifestato dall’amministrazione comunale di Tuscania, e non del solo presidente del Consiglio, nei confronti delle ispezioni, non è derivato, certamente, da una difesa d’ufficio dell’illegalità: tutt’altro.
Gli amministratori tuscanesi, interpretando un sentimento diffuso tra le persone (ma questo al certo Martinelli pare sfuggire) hanno soltanto sottolineato che in una situazione di crisi come quella verificatasi alla fine di agosto, sarebbe stato più opportuna una collaborazione istituzionale con la Asl, a tutela dei lavoratori, ma anche dei cittadini, che a proprie spese stavano provvedendo ad attenuare gli effetti della catastrofe.
Viceversa, si è passati immediatamente alle sanzioni, con una solerzia che a molti è apparsa eccessiva (ma se il fustigatore Martinelli è a conoscenza di casi analoghi può segnalarceli), in una città in cui si stanno ancora contando i danni.
Questa è la realtà, il resto sono solo chiacchiere e livore, sospinti da un rancore che il tale stenta a contenere, anche se prova a nasconderlo dietro a toni apocalittici e riferimenti che farebbe meglio a non scomodare.
Restiamo comunque in attesa di sapere dov’era questo integerrimo sindacalista, quando i lavoratori di Tuscania, nelle ore successive alla catastrofe, preoccupati, si interrogavano per il loro futuro. L’Amministrazione comunale, con il Presidente Brachetti e il sindaco Cappelli in testa, erano al loro fianco, e lo sono tutt’ora.
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