Riceviamo e pubblichiamo
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- Volare è stato sempre un sogno per l’uomo, ed anche dopo che la tecnologia ha permesso di realizzarlo, sogno è rimasto, nel senso che è ancora visto da molti come mezzo di trasporto particolare, fantasioso, che
supera come per incanto mari, montagne, fiumi, mezzo sempre sognato ad occhi aperti dall’uomo.
Il sogno, vista ed analizzata la sua realizzazione, dovrebbe indurci a farci scendere dalle nuvole, tornare con i” piedi a terra”e valutare con buon senso e responsabilità le sue implicazioni funzionali.
Solo allora ci si accorgerebbe che gli “uccelli” della tecnologia non producono solo cose buone come sviluppo, progresso, lavoro che piovono dal cielo e senza costo alcuno.
Purtroppo i fautori dell’aeroporto ne sostengono la fattibilità senza se, e senza ma, e con una tale disinvoltura come si trattasse di costruire un giardinetto o una pista ciclabile, comportamento che può essere solo di chi crede ancora alle favole, o di chi non crede alle favole, ma crede ad investimenti e profitti più o meno leciti che vede gia delineati all’orizzonte.
Il semplice rispetto della legge che prevede ed esige la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) avrebbe potuto evitare tanta arroganza, tante inutili polemiche, tante conclusioni dedotte da posizioni dogmatiche(l’aeroporto sa da fare ed è cosa buona e bella).
Mi auguro che nell’attesa della (V: I: A: ) cessino le polemiche, e se si vuole portare un contributo al problema sul tappeto, ci si confronti, non sui dogmi, ma sui dieci punti che il nostro comitato ha voluto porre, con onestà e razionalità, a sostegno delle nostre convinzioni.
Osvaldo Ercoli