Riceviamo e pubblichiamo - Abbiamo visto una foto in cui l'onorevole Giulio Marini, in atteggiamento poco onorevole, mostra un manifestino piuttosto squallido su cui accanto alla faccia di alcuni europarlamentari, per la verità a differenza di Marini abbastanza noti, campeggia la scritta: Chi sono? Chi li conosce? Che vogliono?
Wanted! La colpa di questi pericolosi individui sarebbe quella di aver fatto lo sgambetto all'aeroporto cercando di ribaltare il risultato di una fantomatica partita che la squadra di Marini fa finta di credere di aver già vinto.
La verità e che questi europarlamentari, degni in ogni caso di maggior rispetto, hanno esercitato una loro competenza ed un loro diritto, mettendo in evidenza che c'e una direttiva dell'Unione Europea, recepita anche dallo stato italiano, che impone per infrastrutture di una certa rilevanza, tra cui gli aeroporti, la valutazione di impatto ambientale.
Questa si attua attraverso una procedura ben definita ed aperta alla partecipazione ed è del tutto evidente che è altra cosa rispetto allo studio dell'Enac.
Ciò significa che ogni decisione affrettata che dovesse essere presa può essere impugnata ed invalidata.
I parlamentari europei chiedono semplicemente il rispetto della legge.
Giulio Marini, in qualità di parlamentare della nostra sfortunata repubblica dovrebbe, oltre che sapere queste cose, essere anche lui garante dell’applicazione di questa procedura, senza la quale la partita non solo non si chiude ma neanche ha inizio.
Gli europarlamentari inoltre pongono correttamente la questione dell’impatto ambientale nella sua dimensione globale, evidenziando una impostazione politico-culturale (che appartiene a Giovanni Berlinguer da molti anni, purtroppo estranea al ministro Bersani) che condividiamo pienamente.
L’uscita di Marini dà l’idea del livello della discussione che da mesi c’è sulla questione aeroporto, in cui i toni sono spesso offensivi ed aggressivi verso ogni forma di dissenso e persino di dubbio.
La guerra santa contro i “nemici di Viterbo”, in perfetto stile leghista (Calderoli insegna) è inqualificabile e si commenta da sè.
Ciò che ci preme mettere in evidenza è il clima di crociata che si è creato intorno al dogma della bontà dell'aeroporto e di conseguente caccia alle streghe.
Chi non crede al dogma viene etichettato come sabotatore, avvoltoio, terrorista, traditore del popolo, frustrato senza amici, ignorante, pericoloso estremista, povero illuso ed altre nobili definizioni.
Gli oppositori dell’aeroporto hanno invece il merito di aver messo in evidenza i problemi veri, quelli di cui non si doveva parlare.
L’iniziativa del 21 settembre del comitato contro l’aeroporto ci sembra quanto mai opportuna per capire le ragioni di chi non crede.
Ci saremo anche noi.
Rifondazione Comunista
Federazione di Viterbo