Riceviamo e pubblichiamo - Sono favorevole alla realizzazione dell'aeroporto civile a Viterbo.
Sono contento di vedere, per una volta, la mia città unita per un obiettivo (a parte qualche bastian contrario, ma che ci vuoi fare, fa parte del gioco). Sono convinto che oggi, a differenza del passato, nessuno rifiuterebbe l'autostrada o la ferrovia. E' un segno di crescita.
Per questo sarebbe troppo facile, nel caso le scelte del governo "dirottassero" lo scalo in un'altra città, cominciare a sparare a zero contro Viterbo e i viterbesi, lo "sport" cittadino per eccellenza. Come se dovessimo continuare a pagare oggi le scelte sbagliate fatte da chissà chi quando non eravamo ancora nati. Bisogna guardare oltre e basta con la storia che a Viterbo fa tutto schifo!
La realtà è questa: non ho mai visto Viterbo, almeno nei miei 25 anni di vita, volere qualcosa tanto fortemente. Se la risposta fosse positiva, sarebbe il "decollo" definitivo di una città innegabilmente migliorata.
Ma nessuno sa davvero come andrà a finire finchè il ministro non si pronuncia. "Mai dire gatto se non ce l'hai nel sacco", diceva un vecchio allenatore di calcio. E' questa la verità. Un po' come quando si sceglie la città delle Olimpiadi, no?
Se andasse male, sarebbe un peccato.
Ma mi auguro che Viterbo non abbia puntato tutto il suo futuro solo su un aeroporto ancora inesistente!
Se così fosse, verrebbe definitivamente smascherata l'assenza di idee e lungimiranza della nostra classe dirigente. Ben venga l'aeroporto, ma non dimentichiamoci che fino a pochi anni fa non era nemmeno nei nostri sogni.
Turismo, università, economia, superstrada per Civitavecchia, ferrovie sono questioni che devono restare vive, al di là di come andrà a finire questa storia. Così come non vanno abbandonati gli altri problemi, dalla mancanza di cinema multisala ai pochi svaghi che adesso tutti, troppo facilmente e solo a parole, non perdono occasione di rinfacciare.
Cordiali saluti
Francesco Mecucci